Conoscenza di Dio

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L’uomo può conoscere Dio in due modi:

Tramite la ragione naturale: conoscenza dell’esistenza di Dio creatore (come la causa si conosce a partire dai suoi effetti), dell’unicità di Dio, della Sua giustizia. 

      Segni di questa rivelazione (l’ordine in cui sono esposti è fondamentale):

2.Esterni intrinseci: quello che viene insegnato è sublime, ragionevole, non assurdo, coerente in se stesso, immutabile, privo di inganni; la condotta conforme a questo insegnamento è priva di immoralità. Credibilità;

3.Interni universali: la natura umana è soddisfatta nelle sue aspirazioni più profonde da tale rivelazione;

4.Interni individuali: le aspirazioni della coscienza dei singoli sono soddisfatte. 

I modernisti dicono che la rivelazione di Dio è puramente interna, non un fatto esterno. I segni si riducono dunque ai segni interni. La soddisfazione dei bisogni religiosi del singolo è sufficiente a provare l’origine divina del sentimento religioso. Quindi: i miracoli sono solo una conferma per chi ha già la fede (o sono inventati dalla coscienza del fedele per esprimere il suo sentimento), non una prova di una verità esterna. I dogmi, le credenze contraddittorie o irragionevoli delle varie religioni non contano, sono solo espressioni diverse di un medesimo sentimento.

Dov’è contenuta la Rivelazione di Dio? Chi la trasmette?

Fonti della Rivelazione sono:

Nessun fedele può attingere direttamente a tali fonti: esse sono tali che si prestano a varie interpretazioni, quindi sarebbe stato irragionevoleche Dio le avesse date senza dare un’autorità che le possa interpretare. Quest’autorità Gesù Cristo l’ha lasciata alla Chiesa (potere di insegnare o Magistero) che si identifica con il Papa. Solo tramite questo organo noi conosciamo il contenuto della Rivelazione. Dio ne garantisce il funzionamento tramite il dono dell’infallibilità. Il Papa è incaricato dunque della Tradizione attiva, ossia di trasmettere (tradere) la Fede, di dire che tale frase è rivelata da Dio e tal altra non lo è (dogmi). I dogmi corrispondono a ciò che realmente è.

Il Papa può esercitare il Magistero in due modi:

Nota: se il Papa non vuole usare il potere magisteriale, non gode di nessuna infallibilità o autorevolezza.

Vedi: il Concilio Vaticano I, Cost. Dei Filius e Pastor Aeternus; S. Pio X, enc. Pascendi.

  

Don Mauro Tranquillo


Documento stampato il 22/12/2024