S.Caterina - Orazioni

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1. I BENEFICI DI DIO

O alta, eterna Trinità, amore inestimabile! Se tu mi chiami figlia, io ti dico sommo ed eterno Padre. E come tu mi dai te stesso, comunicandomi del corpo e sangue del tuo Figlio unigenito, dove tu mi dai tutto Dio e tutto l’uomo, così per amore inestimabile ti domando che tu mi comunichi del corpo mistico della santa Chiesa e del corpo universale della religione cristiana, perché nel fuoco della tua carità ho conosciuto che vuoi che l’anima goda di questo cibo. 
Tu, Dio eterno, mi hai guardato e conosciuto in te stesso, e perché mi hai guardato nella tua luce tu, innamorato della tua creatura, l’hai tratta da te e l’hai creata a tua immagine e somiglianza; per questo io, tua creatura, non ti conoscevo in me stessa se non in quanto vedevo in me la tua immagine e somiglianza. Ma perché potessi vederti e conoscerti in me e così avessimo perfetta conoscenza dite, tu ti sei unito a noi discendendo dalla grande altezza della tua divinità fino alla bassezza del fango della nostra umanità. La bassezza del mio intelletto non poteva comprendere né guardare la tua altezza, perciò, affinché con la mia piccolezza io potessi vedere la tua grandezza, tu ti sei fatto bambino, racchiudendo la grandezza della tua divinità nella piccolezza della nostra umanità; e così ti sei manifestato a noi nel Verbo del tuo Figlio unigenito. Così, in questo Verbo, ho conosciuto te, abisso di carità, in me.

2. IL SANGUE DI CRISTO SPINGE A CHIEDERE 

Alta, eterna Trinità, amore inestimabile, hai manifestato te stesso e la tua verità a noi per mezzo del sangue di Cristo, e allora vedemmo la tua potenza, quando hai potuto lavarci dalle nostre colpe in quello stesso sangue. 
E ci hai manifestato la tua sapienza quando con l’esca della nostra umanità, con la quale hai nascosto l’amo della divinità, hai catturato il demonio e gli hai tolto la signoria che aveva su di noi. 
Questo sangue ci mostra anche l’amore e la tua carità, perché solo con il fuoco dell’amore ci hai comprato, sebbene tu non abbia bisogno di noi. E così ci è manifestata anche la tua verità: che ci hai creato per darci la vita eterna. Questa verità l’abbiamo conosciuta per mezzo del Verbo, mentre prima non la potevamo conoscere, poiché avevamo offuscato l’occhio dell’intelletto col velo della colpa. 
Vergognati, vergognati cieca creatura, tanto esaltata e onorata dal tuo Dio, di non riconoscere che Dio, per la sua inestimabile carità, è disceso dall’altezza della divinità fino alla bassezza del fango della tua umanità, perché Io conoscessi in te stessa. 
Ho peccato contro il Signore, pietà di me. 
Che meravigliosa cosa è questa: sebbene tu conoscessi la tua creatura prima che esistesse, e vedessi che avrebbe commesso la colpa non seguendo la tua verità, tuttavia l’hai creata. O inestimabile amore! O inestimabile amore! A chi parli tu, anima mia? 
Parlo a te, eterno Padre, e ti supplico, Dio benigno, che tu comunichi a noi e a tutti i tuoi servi il fuoco della tua carità, e disponga le tue creature a ricevere il frutto delle preghiere e dell’insegnamento, che si sparge e si deve spargere per la tua luce e carità. 
La tua Verità disse: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto». Io busso alla porta della tua verità, cerco e grido al cospetto della tua maestà e domando all’orecchio della tua clemenza: misericordia per tutto il mondo e in particolare per la santa Chiesa, perché nella dottrina del Verbo ho conosciuto che tu vuoi che io mi nutra di continuo di questo cibo; e poiché tu vuoi così, amore mio, non mi lasciare morire di fame. 
O anima mia, che cosa fai? Non sai tu che continuamente sei guardata da Dio? Sappi che ai suoi occhi non ti puoi mai nascondere, perché nessuna cosa gli è nascosta; qualche volta ti puoi nascondere agli occhi della creatura, ma a quelli del Creatore mai. Poni dunque fine e termine alle tue iniquità, e sveglia te stessa. 
Ho peccato contro il Signore, pietà di me. 

3. LA CARITÀ DIVINA FUOCO D’AMORE 

È ormai tempo di svegliarsi dal sonno. Tu, eterna Trinità, vuoi che ci destiamo; e se nel tempo della prosperità non ci svegliamo, tu ci mandi le avversità e, come medico perfetto, col fuoco delle tribolazioni bruci la piaga, quando non giova l’unguento delle consolazioni e prosperità. 
O eterno Padre, o carità increata, io sono piena di meraviglia perché nella tua luce ho conosciuto che tu hai visto e conosciuto me e tutte le creature ragionevoli in generale e in particolare, prima che tu ci dessi l’esistenza. Tu hai visto il primo uomo, Adamo, e hai conosciuto la colpa della mia disobbedienza che ne seguiva, colpa particolare in lui e generale negli altri dopo di lui. E hai conosciuto che la colpa doveva impedire la tua verità, anzi impediva la creatura, perché la verità non si compiva in lei, cioè essa non poteva pervenire al fine per il quale tu la creavi. Hai visto anche, eterno Padre, la pena che conseguiva al tuo Figlio per restituire il genere umano alla grazia e per adempiere la tua verità in noi. Nella tua luce ho conosciuto che hai previsto tutte queste cose. 
Dunque, eterno Padre, come mai hai creato questa tua creatura? Io di questo sono fortemente stupita, e veramente vedo, così come tu mi mostri, che per nessun’altra ragione lo hai fatto se non perché nella tua luce ti vedesti costringere dal fuoco della tua carità a darci l’esistenza, nonostante le iniquità che dovevamo commettere contro dite, eterno Padre. Dunque è stato il fuoco a costringerti. 

4. LA FOLLIA DELL’AMORE DI DIO

O amore ineffabile, benché nella tua luce tu vedessi tutte le iniquità che la tua creatura doveva commettere contro la tua infinita bontà, tu hai come fatto finta di non vedere, e hai fermato lo sguardo sulla bellezza della tua creatura, della quale tu, come pazzo ed ebbro d’amore, ti sei innamorato, e per amore l’hai tratta da te dandole l’essere a tua immagine e somiglianza. 
Tu, verità eterna, hai dichiarato a me la tua verità, cioè che è stato l’amore a costringerti a crearla; benché tu vedessi che ti doveva offendere, la tua carità non ha voluto che tu fermassi l’occhio in questo vedere, ma al contrario hai distolto i tuoi occhi da questa offesa che doveva avvenire e li hai fermati sulla bellezza della creatura. Se tu avessi fermato lo sguardo in quell’offesa, avresti dimenticato l’amore che avevi per creare l’uomo. E non ti fu nascosto questo, ma ti sei fermato all’amore, perché tu non sei altro che fuoco d’amore, pazzo della tua creatura. E io, a causa dei miei difetti, non t’ho mai conosciuto. Ma concedimi la grazia, amore dolcissimo, che il mio corpo versi il sangue per l’onore e la gloria del tuo nome, e che io non sia più rivestita di me stessa. 
Accogli, eterno Padre, colui che mi ha comunicata del prezioso corpo e sangue del tuo Figlio, spoglialo di sé e liberalo da se stesso, vestilo dell’eterna tua volontà e legalo in te con un nodo che non si sciolga mai, perché egli sia pianta odorosa nel giardino della santa Chiesa. Dà, o Padre benigno, la tua dolce ed eterna benedizione, e nel sangue del tuo Figlio lava la faccia delle nostre anime. 
Amore, amore, ti domando la morte. Amen. 


Santa Caterina da Siena


Documento stampato il 26/11/2024