Vivere di Fede
“La fede - dice san Paolo - è la dimostrazione delle cose che non si vedono affatto” (Eb 11, 1). La fede, è l’argomento, la prova delle cose che non sono visibili, quindi che non vediamo con gli occhi del nostro corpo.
E’ per questo che tantissime persone pensano che non ci sia nulla oltre la vita terrena. Si ha difficoltà a credere alle cose che non sono visibili, eppure la fede è questo. E quante persone, tra quelle che hanno la fede, hanno una fede sminuita, una fede spenta in qualche modo, povera, devitalizzata, perché non considerano abbastanza le cose invisibili! Eppure nel Credo si dice proprio: “Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili”, e le realtà invisibili sono molto più importanti delle visibili. Le cose che vediamo spariranno. Esse lusingano la nostra vanità, i nostri sensi, ma ci sono delle realtà molto superiori che esistono in Dio. Tutto ciò che vediamo procede da Lui. Ah! Se avessimo la visione degli angeli, la visione degli eletti, vedremmo che tutte le cose di quaggiù non sono che un effetto della potenza di Dio. Vedremmo tutta l’influenza del Creatore nelle creature e capiremmo che non siamo niente e che Dio è tutto. Allora capiremmo che le cose magnifiche di quaggiù, che ci svela la scienza, non reggono e non possono sussistere continuamente che grazie all’onnipotenza di Dio. Ecco cos’è la fede.
Ed essa ci fa non solo intravedere le realtà spirituali, ma penetrare ancora meglio le realtà soprannaturali, ciò che Dio stesso ci ha svelato tramite Suo Figlio, tramite la Rivelazione.
Cos’è questa fede, se non la frase che san Pietro stesso ha detto a Nostro Signore? “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Mt 16, 16). Ripetete spesso questa frase di san Pietro, che gli è valsa la promessa dell’eternità.
Ripetetela dopo tutti i cattolici che sono stati martirizzati perché hanno detto ai loro giudici: Noi crediamo solo in Gesù Cristo, il Figlio del Dio vivente. Noi non onoreremo mai le divinità pagane, che in realtà non esistono. Per noi non esiste altro dio oltre Gesù Cristo.
La fede del sacerdote, è il suo Credo, è il giuramento fatto alla vigilia della sua ordinazione, quel giuramento che respinge tutti gli errori che vorrebbero corrompere, annientare la sua fede e allinearla con le cose naturali.
Ora, nella fede non si tratta più di cose naturali, si tratta di doni che Dio ci ha fatto gratuitamente. Dio non era certo costretto a crearci, a darci la vita naturale e ancor meno la vita soprannaturale! Invece ha voluto donarci questa vita divina, che ci fa penetrare nel seno della Trinità.
Le nostre anime, che erano sotto il dominio del demonio, sono state trasferite di colpo nella Santissima Trinità. Vi abitano Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo. Le nostre anime sono diventate dei templi dello Spirito Santo, che meraviglia! E’ un cambiamento totale, completo, che si è operato in noi il giorno del nostro battesimo. Eccoci oramai figli di Dio, riscattati per sempre all’eternità, se siamo fedeli alla nostra fede ed alla grazia. Non è cosa da poco.
La fede non rappresenta solo delle formule speculative. La fede c’inserisce in una famiglia penetrandovi in modo molto profondo. Ci fa diventare membri della famiglia di Dio.
Noi crediamo a delle Persone, non crediamo solo a degli articoli di fede, Il nostro Credo ci dice proprio: “Io credo in Dio”, Dio che è la vita, Dio che è la fonte della vita, Dio che è ovunque, che sostiene tutto, senza il quale non esisterebbe nulla. Noi crediamo in Dio, che è in noi, nel quale ci muoviamo, nel quale esistiamo (AT 17, 28). Non è un nonnulla credere in Dio. Noi crediamo nel Figlio, Verbo incarnato, venuto tra noi per salvarci, per darci la grazia.
“Il giusto vive di fede” (Eb 10, 38), dobbiamo vivere della nostra fede. Bisogna che le verità esposte nel catechismo non siano solo teoriche, speculative, ma che ne viviamo veramente, che viviamo di Dio.
Bisogna quindi ricercare non solo la fede, ma lo spirito di fede. Non è la stessa cosa. Sfortunatamente si può avere la fede ed essere separati da Dio con il peccato mortale. Mentre lo spirito di fede è uno spirito animato dal desiderio di capire meglio Dio, di amarlo meglio, di farlo penetrare meglio in noi e nelle anime. Questo spirito di fede in definitiva non è altro che il dono d’intelligenza, quel dono dello Spirito Santo che perfeziona la virtù di fede. Questo dono dà veramente il senso di Nostro Signore e della Chiesa.
Noi dobbiamo vivere di questa fede applicando i princìpi della fede alla nostra vita quotidiana. In che modo? Ebbene! Con la grazia di Nostro Signore Gesù Cristo, con la carità verso Dio e il prossimo. La carità verso Dio, il sacerdote la compie celebrando la Messa. Adora Dio, gli manifesta la sua devozione, la sua riverenza, il suo amore, la sua unione. Ecco la carità verso Dio ed essa, poi, si diffonde sul prossimo.
Diffondendo la carità intorno a sé, il sacerdote risponde all’aspettativa delle anime, perché le anime non si aspettano solo la dottrina, ma anche l’esempio. Se, dando la dottrina, il sacerdote non desse anche l’esempio, che convincimento potrebbero ricavarne le anime? Bisogna che la dottrina sia praticata.
Domandate alla beata Vergine Maria l’intelligenza della fede, del Sacrificio della Messa, della Chiesa cattolica. Perché Lei è stata scelta? Perché ha creduto. “Beata colei che ha creduto” (Lc 1, 45)! Lei ha avuto fede. Perché i pastori, i magi sono stati scelti per andare da Nostro Signore? Perché hanno creduto. I pastori hanno creduto ed hanno trovato Gesù. I re magi hanno creduto alla stella ed hanno trovato Gesù. Ed è così per tutti quelli che si convertono a Nostro Signore . Vigilate a conservare la fede. Domandate alla santissima Vergine Maria di conservare la fede nei vostri cuori. Che Lei vi guidi e formi in voi Nostro Signore Gesù Cristo, il suo Figlio divino.
Mons. Marcel Lefebvre