“La vita è fatta di priorità”, dicono usualmente gli uomini e le donne impregnati di mentalità manageriale, attivistica, monetaria. “La vita deve fondarsi su una gerarchia di princìpi e valori”, dicono invece gli uomini e le donne impregnati dalla Fede in Gesù Cristo, dalla Verità incarnata, dall’amore per Dio e per il prossimo.
Sembrano due modi di esprimere lo stesso concetto, e in parte ciò è perfino vero, ma è chiaro che l’oggetto del concetto non è lo stesso. Per i primi è il guadagno, il vantaggio, l’operosità, a volte la necessità (ma sempre finalizzata all’interesse). Per i secondi è la Carità. È il dono. È l’abnegazione di sé a vantaggio di princìpi e valori superiori e a favore del prossimo.
In questi tempi, specialmente in questi giorni, stiamo vivendo in pieno questo dualismo.
Da un lato, un’opprimente e devastante (da tutti i punti di vista) crisi economica, voluta e perpetrata da forze straniere, sinarchiche e mondialiste che hanno come scopo la distruzione delle economie nazionali, delle sovranità nazionali, delle piccole (e anche non piccole) imprese, dei risparmi delle famiglie, per la rovina di ogni uomo, il tutto per la realizzazione della repubblica universale totalitaria e sovversiva; dall’altro, la più spaventosa crisi morale che l’umanità abbia mai vissuto.
Questa crisi morale, ogni giorno più dirompente dinanzi ai nostri occhi, ha come scopo primo, neanche nascosto, la distruzione del Cristianesimo; ma ha anche altri scopi (cause e conseguenze allo stesso tempo dello scopo primo), come la sovversione dell’ordine del creato, l’intento di far divenire “normale” (e quindi totalitariamente imposto) ciò che normale non è, e far divenire col tempo “disordinato” (e quindi da eliminare) ciò che al contrario è sempre stato reputato giusto e normale in tutti i tempi e in tutti i luoghi.
L’incredibile avanzata delle forze delle lobby omosessualiste nel mondo intero è ormai sempre più dinanzi ai nostri occhi. Solo gli stupidi e i traditori possono far finta di non vederlo. Ove più (Francia: in galera chi si mette la maglietta per la difesa della vita; di oggi è la notizia che il Ministero dell’istruzione ha varato il programma per la piena “educazione” dei bambini alla totale assenza di ogni differenziazione sessuale; ma anche in Canada, in USA, in Brasile, in Gran bretagna, in Belgio, in Olanda, ecc.), ove meno (per ora in Italia ci limitiamo al Gay Pride e ai disegni di legge, ma non c’è da illudersi), l’omosessualismo si sta imponendo per legge e con metodi vessatori e totalitari all’intera comunità mondiale. Forze politiche, mezzi di comunicazione, lobby di varia natura, tutti sono complici.
Nemmeno il clero cattolico è immune da tale operazione, come lo stesso Pontefice Francesco ha rivelato.
Da un lato, crisi economica incontrollabile, depauperizzante, mondialisticamente guidata alla sovversione di ogni libertà individuale e della proprietà privata; dall’altro, crisi morale devastante e totalitaria, guidata dalle stesse forze per la sovversione del matrimonio, della famiglia, dell’ordine morale tradizionale.
Due facce della stessa medaglia: questo è quello che molti non vogliono capire. Troppo scomodo, troppo faticoso, troppo pericoloso. Troppo pessimista. E così tutto va avanti e noi precipitiamo nel baratro della più spaventosa oppressione a livello planetario che si sia mai stata pensata e coordinata.
Economia e morale. In un mondo che da secoli ha progressivamente abbandonato la fede, l’economia ha a sua volta progressivamente preso il suo posto nell’interesse delle società e degli individui. Pertanto, oggi, nel mondo più economizzato possibile, nel mondo della finanza mondialista, tutti si preoccupano della crisi economica, senza trovare nessuna soluzione ad essa, anzi; e ben pochi, per lo più senza alcun potere effettivo, si preoccupano della crisi morale, che, al contrario, sarà quella che ci getterà nella perdizione generale, se non si interverrà in tempo.
Quanti comprendono che una società moralmente sovvertito è sciagura infinitamente peggiore di una società povera? Quanti si preoccupano più del futuro dei propri figli (futuro anche personale, sessuale, familiare) che di quello dei propri portafogli? Quanti accettano l’idea che la nostra libertà sta finendo in nome dei diritti, secondo il principio che la mia libertà finisce dove comincia il diritto dell’altro? Un mondo senza Dio è un mondo senza doveri. E un mondo senza doveri è il mondo del diritto del più forte. Ovvero, il totalitarismo (a volte anche assassino: sempre di oggi è la notizia che in Olanda sta per passare la legge sull’eutanasia dei bambini, ovviamente… “per il loro diritto di non soffrire”…) e sovvertitore di ogni forma di convivenza naturale.
Occorre che cominciamo a dirlo senza più remore: senza nulla togliere (chi scrive più volte ha già denunciato questo) alla gravità della crisi economica (gravità peggiorata dalla sua evidente manipolazione internazionale), la più grande sciagura che abbiamo di fronte, il nemico numero uno che ci sta attaccando, il male supremo contro cui dovremo combattere al fine di rimanere non solo liberi, ma rimanere noi stessi, così come siamo stati creati, è la crisi morale.
Come detto, meglio poveri che moralmente sovvertiti. Alla povertà c’è rimedio: si tornerà alla terra, ovvero alla natura, e cadrà questa diabolica costruzione che è la finanza internazionale. Ma alla sovversione della morale naturale non v’è rimedio, se non l’intervento divino. Noi però non possiamo aspettare l’intervento divino: dobbiamo pregare per esso, sempre, ogni giorno, ma dobbiamo fare prima la nostra parte, tutto il possibile, secondo l’adagio popolare (vox populi, vox Dei): “aiutati che Dio t’aiuta”. Altrimenti, saremo complici…
Se si guarda alla situazione politica nazionale e internazionale di questi giorni, ci si accorge subito che esistono ormai due fronti: quello della crisi economica (che nessuno, di destra, di centro o di sinistra, come ho già detto, riesce a risolvere, o perché non può o perché non vuole) e quello della crisi morale: e qui il discorso si fa più interessante (disgraziatamente). Infatti, ci si accorge subito che su questo piano non esiste più destra, centro e sinistra. Gli USA di Obama, il governo conservatore della Gran Bretagna, il governo socialista francese (poi Canada, Belgio, Olanda e altri, con governi di destra o sinistra, non importa) sostengono tutti apertamente la sovversione della morale naturale. Tutti.
Guardiamo all’Italia. Oggi dinanzi alla crisi economica, perfino PdL e PD possono governare insieme. Basta tagliare le estreme… e il centro fa da sponda, come da 60 anni avviene. Ma il vero problema è quello morale.
Riflettiamo. Molto più che al cosiddetto centro-destra (che, tranne qualche singolo esponente, non crede in nulla), il peso dell’attuale governo “di larghe intese” è portato e sofferto da quelli di sinistra, da sempre più ideologizzati e convinti delle proprie idee. Certo, alla fine lo hanno accettato perché obbligati dalla situazione di impasse venutasi a creare dopo le elezioni di febbraio. Ma hanno imposto un prezzo ben preciso (cosa che non ha fatto il PdL, a parte le chiacchiere) che si può riassumere in questo modo: “manteniamo fuori i ‘duri e puri’ (dal punto di vista ideologico-sindacal-marxista), ma mettiamo dentro le ‘dure e pure’: Boldrini, Idem, Kyenge” (“Le tre parche del politicamente corretto”, le ha definite Marcello Veneziani Il Giornale del 16 u.s.). Forse non a tutti è stata chiara l’operazione attuata dalla sinistra, che ha potuto anche passare sopra la crisi economica per il momento (tanto non c’è soluzione), ma ha accettato il governo con Berlusconi solo in cambio di posizioni estreme dal punto di vista della morale e dell’immigrazionismo.
Se si vuole capire da che parte soffia il vento della Rivoluzione, occorre sempre guardare a sinistra: la sinistra può anche scendere a compromessi sul piano economico, ma mai su quello della rivolta morale. L’uomo di sinistra ha perfettamente chiaro quello che sto cercando di dire: la Rivoluzione, oggi, è, nella sua essenza, una rivoluzione morale. O meglio, a-morale, anti-morale.
Che ha fatto da parte sua il PdL? Si è opposto al vento della Rivoluzione sovversiva? Tutto il contrario: non solo ha messo la Bonino al Ministero degli Esteri, ma ha scatenato le proprie truppe d’assalto omosessualista (Bondi, Galan, Capezzone, Prestigiacomo, Ravetto, Carfagna, ecc.) come mai avvenuto in precedenza. Creando così di fatto un nuovo fronte unitario del “governo delle larghe intese”: quello della crisi morale, appunto, che va da Bondi e arriva a Idem, da Prestigiacomo e arriva a Boldrini, da Galan e arriva a Kyenge.
Esiste insomma un partito del tutto trasversale, con qualche appoggio anche al centro, che è di fatto la testa d’ariete del mondo omosessualista, abortista, immigrazionista italiano e fa da sponda a quello internazionale, pertanto alla Rivoluzione mondialista, sinarchica e sovversiva in atto a livello planetario.
Questo significa che ormai il nemico della civiltà cristiana non è più solo a sinistra, ma ovunque. Il nemico principale non è più Bertinotti, e tanto meno Berlinguer (“bei tempi” quelli…): il nemico si chiama Bondi non meno che Idem, Obama non meno che Cameron, Hollande non meno che… qualche nome e cognome di cardinale, come Papa Francesco ci ha voluto far sapere.
E chi sono allora gli amici? Gli amici sono tutti coloro (e non sono certo molti) che ancora difendono la famiglia naturale e cristiana, l’ordine del creato, la normalità sessuale, civile, politica.
Oggi il nemico della Cristianità e dell’ordine morale non è più a Mosca. È a Washington. E non mi riferisco solo alla finanza mondialista. Mi riferisco espressamente al Presidente degli USA e alla sua amministrazione e a tutti coloro che lo appoggiano. Oggi il nemico della Cristianità – e della libertà stessa – è a Parigi, ed è il peggiore (come sempre, quando si parla della Francia) ed è a Londra, il più traditore. Oggi il nemico più diretto è soprattutto a Bruxelles, e non ha nome e cognome. Oggi il nemico è nel PdL come nel PD (e qui c’è sempre stato, veramente).
Oggi è il tempo di reagire. Per salvare noi stessi e i nostri figli dall’obbrobrio della più spaventosa tirannide che si sta preparando che l’umanità abbia mai visto. A Parigi, come detto, dopo aver messo in galera un ragazzo che aveva la maglietta in difesa della vita, stanno varando la legge che abolisce dalle scuole per sempre ogni differenza sessuale (come se non ci fossero le differenze sessuali). Non lo sappiamo forse che in ogni cosa che la Francia ha fatto per prima nella sua folle corsa verso la dissoluzione, l’Italia l’ha immediatamente seguita? Quanto crediamo che passerà perché la follia giunga al governo anche in Italia? Prima ci si consolava con Berlusconi, dicendo che finché ci fosse stato lui certi eccessi non li avremmo avuti. Ora, al di là di quello che sarà il suo destino giudiziario, vogliamo aprire gli occhi e accorgerci che oggi il peggio risiede proprio nel partito di Silvio Berlusconi?
Non è più tempo di fiducia, ottimismo, attesa. È tempo di reagire, con ogni mezzo pacifico e legittimo. È tempo di non accettare politicamente il partito trasversale della sovversione. Perché se non respingiamo il male… il male arriverà a noi.
Massimo Viglione
(Fonte: ILGIUDIZIOCATTOLICO.com)