Il percorso

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[Editoriale n.12 - gennaio 2025] 

Corsia dei Servi si presenta in rete con lievi ma sostanziali novità: una nuova vesta grafica nella testata e la riorganizzazione di tutte le sezioni per raggiungere sempre più in profondità lo scopo di diventare uno strumento utile e di facile consultazione per chiunque desideri riscoprire o approfondire la propria Fede cattolica immersi in una società che fa di tutto per cancellarne la memoria.

Presentiamo così, affinché possa giovare anche ai nostri lettori, il percorso che è stato della Corsia dei Servi in quattro punti fondamentali:

1. la consapevolezza dell’eresia modernista che affligge la Chiesa Cattolica fino alle sue più alte cariche.Innanzitutto, ci siamo resi coscienti di un’amara verità: la crisi spaventosa che dal Concilio Vaticano II sta flagellando la Chiesa. Tutti i cambiamenti, gli scandali, le eresie che sono stati imposti e propagati ovunque nel mondo cattolico dal 1962 fino ad oggi si sono verificati a causa di quel Concilio. Coloro che vi hanno aderito, sacerdoti, vescovi, cardinali e, purtroppo, perfino papi, non sono più in grado di comunicare la Fede: hanno disobbedito alla Tradizione cambiandone la liturgia, i riti, la dottrina stessa ed hanno fondato, senza dichiararlo, un nuovo ordine clericale; 

2. la scoperta che, quali membri della Chiesa Cattolica, abbiamo il dovere di amarla e di santificarci per rimanere saldi nel Corpo Mistico di Cristo. Purtroppo, ci è capitato non di rado di incontrare coloro che vengono erroneamente annoverati tra i difensori della Tradizione quando in realtà sono confusionari che condannano alcune bestialità prodotte dal Concilio Vaticano II ma al tempo stesso ne ritengono valide molte novità introdotte, come se da un albero cattivo ci si possa aspettare buoni frutti. Ci siamo così persuasi che fondamentale è compiere una scelta netta, che rifiuti categoricamente il Concilio modernista e tutte le sue conseguenze: solo così non si cade nell’ambiguità e si trova la vera gioia di essere cattolici, anche se perseguitati. L’ adesione alla Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana produce la consapevolezza che tutti i mezzi necessari alla propria anima per raggiungere la santità sono contenuti nella Tradizione, che non è un sentimento nostalgico. La Chiesa Cattolica è la società dei santi: abbiamo il dovere di santificarci attingendo al Depositum Fidei, senza che alcuno possa mai aggiungervi o togliervi nulla;

3. l’importanza di dover prendere la propria forza dalla grazia di Dio, che ci viene data tramite i Sacramenti. Dal Concilio Vaticano II tutto è stato oscurato per impedire alle anime di ricorrere ai mezzi di santificazione, a partire dalla nuova messa: essa è un obbrobrio per la Fede, e anziché dispensatrice di grazie è ambigua, persino eretica se non addirittura sacrilega. Perciò tutti i membri della Corsia dei Servi hanno aderito ad uno stato di vita che include la partecipazione alla Santa Messa Tridentina: la sua liturgia è stata definita dal Concilio di Trento e la sua celebrazione convalidata da San Pio V tramite la bolla Quo Primum Tempore, per la quale il Messale del 1570 è il solo e unico che stabilisce qual è la Santa Messa della Chiesa Cattolica. In conclusione, l’unico rito gradito a Dio è quello che si è sempre celebrato prima del Concilio Vaticano II. Dalla Santa Messa si può attingere alla grazia per sostenere la battaglia spirituale contro i nemici della Fede, senza dimenticare l’importanza della frequenza e partecipazione a tutti i Sacramenti, celebrati secondo il rito della Tradizione;

4. Infine, la necessità di raggiungere la salvezza obbedendo alle legittime autorità della Chiesa. È proprio la ricerca della Santa Messa Tridentina e della Tradizione cattolica che ha condotto la Corsia dei Servi verso quei sacerdoti che hanno già intrapreso molto prima di noi la lotta per la Fede, sin dall’inizio del Concilio: la Fraternità Sacerdotale San Pio X. Opera della lungimiranza di Mons. Marcel Lefebvre, essa è nata con l’intenzione di salvaguardare la Fede tramite la santificazione dei sacerdoti, senza accettare pericolosi compromessi con il clero liberale. Riteniamo così di aver raggiunto un traguardo: abbiamo trovato la Santa Messa, la Tradizione… abbiamo trovato la Cattolicità così com’è.

Ma abbiamo anche capito la discussa questione dell’autorità: Dio ha fondato la Chiesa stabilendo Lui stesso l’autorità ministeriale dei suoi Apostoli e dei loro successori, perciò è necessario che noi fedeli riconosciamo questa autorità quando è fedele alla Verità e le dobbiamo obbedienza, ricordando le parole di San Paolo (13, 17): “Obbedite ai vostri capi e siate sottomessi, giacché essi vegliano come responsabili che dovranno render conto delle anime vostre”. Il pericolo di questi tempi è la fede “fai da te” ma Dio non ci ha lasciati privi di una guida sensibile: in mezzo a una moltitudine di preti mercenari che abbandonano le pecore ai lupi, è comunque possibile trovare dei pastori che sono rimasti fedeli all’insegnamento di Nostro Signore, che amano la Chiesa e che hanno a cuore il loro gregge. La Fraternità San Pio X, con i suoi vescovi e sacerdoti, i suoi religiosi, le sue suore, i suoi priorati, seminari, case missionarie, orfanotrofi, diffusi in tutto il mondo è una realtà tangibile della Provvidenza Divina per la salvaguardia della Tradizione e per la salvezza delle anime. 

Speriamo e preghiamo per una continua crescita di vocazioni e di famiglie cattoliche sotto il manto della Madre di Nostro Signore Maria Santissima.   

La Redazione 


Documento stampato il 30/01/2025