Fondati da padre Stefano Maria Manelli e padre Gabriele Maria Pellettieri, i Francescani dell'Immacolata (FI) costituiscono attualmente uno dei migliori ordini religiosi esistenti. E' di grande edificazione la loro fedeltà al Magistero Pontificio e la povertà dello stile di vita. Bellissimo il saluto che adottano quando ci si incontra o ci si saluta: AVE MARIA!
La storia di questo ordine religioso ha inizio nel 1965, quando padre Stefano Maria Manelli, frate minore conventuale, figlio spirituale di padre Pio, riscopre e medita gli scritti delle origini dell’ordine e quelli di san Massimiliano Maria Kolbe, visita i luoghi francescani primitivi e approfondisce la riflessione spirituale della famiglia serafica.
Il 24 dicembre 1969 padre Manelli chiede al Superiore generale dei Frati Minori Conventuali, padre Basilio Heiser, di avviare una nuova esperienza di vita francescana. Il superiore asseconda l'istanza chiedendo a padre Manelli di preparare un programma di vita per questa comunità religiosa rinnovata.
Nasce così la Traccia mariana di vita francescana accettata con benevolenza dal Superiore. Sin dall'inizio la vita dei primi due frati della nuova comunità religiosa è, per loro stessa volontà, molto dura: preghiera e povertà, penitenza e lavoro di apostolato.
Fra Italo Cammi nella Leggenda francescana dell'Immacolata scrive: "Si riposa sul letto di tavole senza giaciglio nei mesi meno freddi. Si sopporta il duro freddo nei lunghi mesi invernali con temperature di frequente sotto lo zero. Si va con i sandali a piedi nudi, sotto l'acqua e nella neve". Per quanto riguarda il nutrimento non si acquista nulla ma "il necessario arriva sempre, e se c'è di più si cerca di donare a chi è povero e bisognoso".
Il 2 agosto 1970, a Frigento (in provincia di Avellino), padre Stefano Maria Manelli, insieme con il cofondatore padre Gabriele Maria Pellettieri, dà vita al primo nucleo di un istituto che presto chiamerà altre vocazioni, prima maschili e poi femminili, raccolte, queste ultime, nell’istituto delle suore francescane dell’Immacolata (di recente hanno istituito anche una forma di vita puramente contemplativa presso monasteri chiamati "Colombai dell'Immacolata").
Tutte queste chiamate sono poste al servizio e sotto la protezione di Maria Immacolata, a cui i frati e le suore vestiti con un saio grigio azzurro fanno voto di consacrazione illimitata.
Il 22 giugno 1990, solennità del Sacro Cuore di Gesù, l'allora Arcivescovo di Benevento Mons. Carlo Minchiatti, “per decisione del Santo Padre” (cfr Segreteria di Stato Prot. n. 258.501), firmò il decreto di erezione del nuovo Istituto di Diritto diocesano, e il 23 giugno 1990, festa del Cuore Immacolato di Maria, ci fu l'erezione effettiva dell'Istituto presso il Centro La Pace di Benevento.
La novità proposta dai fondatori consiste nell'aver sviluppato, perfezionandolo, oltre ai tre già noti voti un quarto voto denominandolo "voto mariano": questo voto viene emesso nella professione religiosa al primo posto seguito dai voti dell'obbedienza, della povertà e della castità.
Il voto della consacrazione illimitata all'Immacolata riporta i Francescani dell'Immacolata alle pure origini mariane del francescanesimo (Santa Maria degli Angeli) e ai recenti esempi e insegnamenti di san Massimiliano Maria Kolbe (“folle” dell'Immacolata e martire della carità), con una spinta particolare alla missionarietà e all'uso dei mass-media per l'apostolato.
La rapida crescita dello stesso nel mondo e le credenziali dei Vescovi nelle cui diocesi si trovavano le case dell'Istituto, portò il 1º gennaio 1998, solennità della Madre di Dio, al riconoscimento pontificio (cfr. CRIS Prot. n. B 242-1/94). Il 9 novembre 1998 anche le Suore ottengono il riconoscimento pontificio dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.
Nel pregevolissimo libro “L’ultima messa di padre Pio” scritto da Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro, viene così svelato il “segreto” dei FI:
Che cosa attragga soprattutto i tanti giovani che chiedono di essere ammessi a questo istituto è molto semplice. Lo dice padre Giuntella nel suo saggio descrivendo in pochissime righe la vita dei due fondatori: “La levata presto al mattino, il letto di tavole senza gaciglio, il freddo dei monti, i sandali ai piedi nudi, i capelli corti, il cibo alla buona, la prehiera intensa, facevano della vita dei due frati un vero scenario da fioretti francescani”. L’intensa vita di preghiera, la dura vita di penitenza, la Messa di san Francesco e di tutta la Chiesa giunta sino ai tempi di padre Pio: il metodo sicuro per forgiare veri cristiani.
Non a caso è l’istituto fondato da un figlio spirituale di padre Pio a sostenere e diffondere la celebrazione della Messa di sempre (la cosiddetta Messa in latino - ndr) in applicazione del Motu proprio Summorum Pontificum di papa Benedetto XVI. Una scelta che non ha reso certo popolari i francescani dell’Immacolata in un contesto ecclesiale frutto della sfrenata apertura al mondo.
“La vita religiosa – parla padre Manelli – ancora più ha subito l’incidenza negativa del Novus Ordo, poiché la vita religiosa è una vita anzitutto liturgica. […] una liturgia ben fondata, salda e compatta viene dimostrata e garantita come tale soprattutto dalla vitalità e fecondità della vita monastica e religiosa; e, a sua volta, una vita monastica e religiosa che sia salda e in crescita feconda dimostra e garantisce nella maniera più sicura la genuinità della litugia del corpo Mistico di Cristo; mentre una vita monastica e religiosa in rovinosa retromarcia -come è oggi- non può che essere testimonianza di una liturgia in deficit di consistenza e di forza vitale. [...] è in dato triste ma reale che nella confusione postconciliare, i religiosi (salvo rare eccezioni) non solo hanno risentito ma hanno anche propagato tra i fedeli le deformazioni liturgiche che nell’ultimo quarantennio sono andate estendendosi in modo esponenziale. E con tali deformazioni hanno propagato anche errori dottrinali”.
Per questo i FI stanno adottando in misura sempre più importante il Vetus Ordo, la messa amata da san Fancesco. E non c’è bisogno di tante teorie per capirne i motivi. Basta scorrere queste considerazioni di alcuni giovani frati riportate da padre Manelli: “la Messa di san Pio V mi fa avvertire con intensità il mio essere sacerdote “in Persona Christi” nella celebrazione del santo Sacrificio”;
“Nella Messa antica si può essere facilmente coinvolti nell’evento della Passione e Morte di Cristo…”;
“Nella messa di san Pio V si sperimenta il lavoro anche fisico (genuflessioni, inchini, segni di croce, sguardi verso l’alto, spostamenti…) con cui il scerdote conficit Sacramentum”;
“E' facile capire che nella messa di san Pio V, immersi nel silenzio e nel raccoglimento, si può arrivare molto meglio all’esperienza delle estasi e dei rapimenti, come si legge nelle biografie di parecchi santi”.
La spiritualità dei Francescani dell’Immacolata è condivisa anche da una cerchia numerosa di fedeli laici. Infatti, sin dall’inizio, frati e suore Francescani dell’Immacolata hanno avuto l’aiuto, la collaborazione e la stima di laici, uomini e donne, che hanno voluto unirsi spiritualmente e attivamente alla loro Missione mariana.
Il Padre Fondatore ha perciò ritenuto conveniente e salutare estendere anche ai laici il dono della consacrazione all’Immacolata, costituendo l’Associazione pubblica di fedeli, denominata M.I.M.(Missione dell’Immacolata Mediatrice), la quale consta tre gruppi:
1) i Missionari dell’Immacolata con l’atto di consacrazione;
2) i Missionari dell’Immacolata con il Voto Mariano privato;
3) i Terziari Francescani dell’Immacolata.
Per i membri dell’Associazione c’è un testo-base di formazione, il Sentiero Mariano Serafico, che aiuta a vivere l’ideale mariano-serafico nel contesto del proprio gruppo e stato di vita.
La formazione mariana e quella francescana si coniugano pienamente alla scuola di S. Massimiliano Maria Kolbe. È la scuola impartita nei singoli Cenacoli mariani (così sono chiamati i gruppi della MIM) con gli incontri e i raduni, con le catechesi e le istruzioni, con le iniziative a carattere missionario e caritativo.
È una grande grazia che il Cuore dell’Immacolata vuole donare ai suoi figli più attenti e solleciti nel corrispondere.
In tal modo la Famiglia dei Frati e delle Suore Francescani dell’Immacolata si allarga nella Chiesa e per la Chiesa estendendo il dono della consacrazione illimitata all’Immacolata a un numero sempre maggiore di fedeli, con la speranza di portare ogni cuore che batta sulla terra alla consacrazione totale all’Immacolata Mediatrice Universale.
Il Sentiero Mariano Serafico sottolinea che «ogni membro della M.I.M. è chiamato a percorrere un “sentiero” di grazia e santificazione “nella luce dell’Immacolata” e sui passi di S. Francesco d’Assisi, è chiamato a percorrere nel mondo un sentiero della vita evangelica con la guida e l’aiuto dei Francescani dell’Immacolata, frati e suore».
I membri della MIM oltre all’impegno interiore di assimilazione all’Immacolata, sono chiamati anche a svolgere una intensa attività apostolica per portare avanti la Missione dell’Immacolata ed effettivamente stanno lavorando con passione e zelo in diversi ambiti di apostolato: l’organizzazione delle giornate di spiritualità e di preghiera denominate “Un giorno con Maria”, la diffusione della buona stampa e delle riviste a carattere catechetico e mariano, il sostegno alle missioni in vari modi, la diffusione della medaglia miracolosa, l’incremento della recita del Rosario nelle famiglie, ecc.
Quanta grazia in più sulla terra per la presenza di questi laici consacrati e votati illimitatamente all’Immacolata!
E perché tutto ciò si possa realizzare per «la via più bella, più piacevole più sicura», come dice san Massimiliano, vogliono essere «strumenti», «cose», «nulla» nelle mani dell’Immacolata Mediatrice, nostra Madre Corredentrice e Regina, a Lei consacrati incondizionatamente, illimitatamente, irrevocabilmente, fino a immedesimarsi a Gesù nella forma più perfetta.
Parola di san Massimiliano: «La nostra vita deve essere il prolungamento di Gesù per mezzo di Maria su questa terra».
«Quanto più apparteniamo all’Immacolata, tanto più perfettamente comprenderemo e ameremo il Cuore di Gesù, Dio Padre e tutta la SS. Trinità». Il consacrato «sa che, nell’Immacolata, diverrà quanto prima e nel modo più facile proprietà di Gesù, proprietà di Dio. Sa che ella, in lui e attraverso lui, amerà Gesù in modo incomparabilmente più perfetto di quanto egli stesso potrebbe cercare di fare con qualsiasi altro mezzo… Sa che questa è l’unica via per raggiungere la più facile e più sublime santità, per procurare la maggior gloria possibile di Dio».
LA CASA MARIANA EDITRICE
Il Reverendissimo Padre Stefano Manelli è uno dei più grandi scrittori cattolici dei nostri tempi (uno dei motivi del grande successo dei libri di Padre Stefano Maria Manelli è lo stile semplice e popolare). Tra i titoli con la maggiore tiratura si registrano "La devozione alla Madonna","Gesù Eucaristico Amore" e"Maggio, il mese di Maria". Questi e tanti altri libri dei FI sono fuori commercio, pertanto non si trovano nelle librerie, ma vengono distribuiti da Casa Mariana Editrice in cambio di un'offerta libera.
La Casa Mariana Editrice, fondata l’8 dicembre 1970 da Padre Stefano Maria Manelli e Padre Gabriele Maria Pellettieri, ha uno scopo soltanto apostolico, ossia l’evangelizzazione del Popolo di Dio «attraverso l’Immacolata».
Le pubblicazioni della Casa Mariana Editrice consistono in libri, quaderni, riviste (imperdibile "Il settimanale di padre Pio"), opuscoli, volantini, quale materiale di apostolato e di formazione religiosa per tutti. Le stampe hanno carattere prevalentemente mariano, perché l’Immacolata è l’Aurora che porta il Sole della vita, cioè Gesù Cristo: dove entra l’Immacolata, infatti, entra Colei che porta Gesù, il Salvatore.
I «Quaderni» di Casa Mariana Editrice sono pubblicazioni di grande valore dottrinale e pastorale su tematiche o argomenti che spaziano nei campi della Sacra Scrittura (Quaderni biblici), della Mariologia più impegnata (Quaderni mariani), della vita morale con le sue problematiche vecchie e nuove (Quaderni di morale), della vita spirituale che richiama tutti alla vocazione alla santità (Quaderni di spiritualità). I «Quaderni» sono molto utili particolarmente per i dibattiti, le tavole rotonde, i dialoghi...
La Redazione