La credenza nell'Assunzione corporea di Maria SS. Era già radicata da secoli nel cuore dei fedeli, profondamente persuasi che la Vergine, sin dal momento del suo transito da questa terra al Cielo, era stata glorificata da Dio anche nel corpo, senza che dovesse attendere che questo risorgesse, insieme con quello di tutti gli altri, alla fine del mondo.
Così la festa dell'Assunzione, celebrata già verso il 500 in Oriente, costituì la più antica e la maggiore solennità dell'anno in onore di Maria SS. Tuttavia la realtà dell'Assunzione corporea di Maria in Cielo non fu oggetto di una solenne definizione da parte del Papa se non il 1° novembre 1950. In tale giorno il Sommo Pontefice Pio XII proclamò dogma di fede che “Maria, terminata la carriera della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste quanto all'anima e quanto al corpo”.
Questa definizione, maturata lentamente ma incessantemente nei diciannove secoli che seguirono al beato transito di Maria da questa terra, ha ed avrà un eco incalcolabile nella dottrina come nella vita cristiana.
Una delle sue conseguenze pratiche sarà quella di attirare vieppiù l'attenzione dei fedeli sulla futura glorificazione nostra non solo quanto all'anima, ma anche quanto al corpo. Come Adamo ci rovinò nell'una e nell'altro, così Gesù ci redense non solo quanto all'anima, ma anche quanto al corpo, cosicchè l'anima del giusto è destinata ad una beatitudine immensa mediante la visione beatifica di Dio ed il corpo a sua volta verrà risuscitato, trasformato e configurato a quello glorioso del Cristo. Per Maria SS. la glorificazione corporea avvenne alla fine della sua carriera mortale; per gli altri giusti non avverrà che alla fine del mondo; ma se devono attenderla, non possono però dubitarne; la loro redenzione è certissima e sarà completa e perfetta (Rom.8, 23; Ef. 4,30).
Avendo già realizzato pienamente in se stessa il disegno divino della nostra redenzione, Maria SS. è per noi, con la sua Assunzione corporea, un altro modello, oltre quello di Gesù, della divinizzazione dell'anima mediante la visione beatifica e della glorificazione del corpo cui tutti siamo chiamati e che tutti dobbiamo meritare con le buone opere e con le sofferenze di questa vita cristianamente sopportate.
Come del Cristo, così saremo coeredi di Maria SS., se soffriremo con Lei e come Lei (Rom.8,17).
D'altra parte l'Assunta non soltanto ci ricorda quale sia la nostra meta soprannaturale e la via per raggiungerla, ma ci presta anche il suo validissimo aiuto.
A quel modo che una buona mamma mira sempre a rendere partecipi della sua felicità tutti i suoi figli, così la Madre nostra celeste regna in Paradiso sempre sollecita della salvezza di tutti gli uomini. S.Paolo ci rappresenta Gesù che vive alla destra del Padre sempre pregando per noi (Rom.8,34; Ebr.7,25); la Chiesa, a sua volta, ci dice che la Vergine è stata assunta in Cielo, affinché fiduciosamente s'interponga presso Dio per noi peccatori.
(Dal messale Romano quotidiano, testo latino completo e traduzione italiana di S.Bertola e G. Destefani - commento di D.C.Lefebvre O.S.B. - edizione aggiornata 1962 - Edizioni S.Francesco di Sales)