Concediamo di cuore un generoso perdono a chi ci ha offeso; essendo questo il comandamento lasciatoci dal nostro caro Gesù, il quale ce ne diede l’esempio sulla Croce col pregare per i suoi nemici.
Le ingiurie che ci fanno gli altri, dice santa Teresa, offendono prima Dio che noi; se dunque le tollera il Signore, perché non le sopporteremo noi?
Che se poi credessimo di non essere meritevoli di quel male che ci viene fatto, pensiamo alla bella risposta data dal Crocifisso a san Pietro martire, quando questi si lamentava di essere stato imprigionato a torto: Ed io, gli rispose Gesù, che male ho fatto, quando fui messo su questa Croce?
Perciò non portiamo mai né rancore né odio contro chi ci ha offeso.
Lo Spirito Santo dice: Chi ha misericordia del povero, sarà beato. Procuriamo dunque di soccorrere i poveri nei loro bisogni, secondo le nostre possibilità. Oppure, se non possiamo aiutarli, almeno desideriamo sinceramente di farlo, se potessimo; perché, come dice san Gregorio Magno, Dio premia il desiderio egualmente che l’opera, quando il compimento dell’opera non è in nostro potere.
Manuale di Filotea