Critica del sistema modernista: strada aperta verso l'ateismo

Home / Approfondimenti / Contro il modernismo / Critica del sistema modernista: strada aperta verso l'ateismo

Abbiamo esposto nelle precedenti catechesi tutto ciò che riguarda il modernismo, in modo che risulti chiaro come esso sia non un insieme di dottrine sconnesse tra loro, ma un unico corpo compatto di ideologie, per cui se ammetti un principio è necessario accettare tutti gli altri.

A questo punto, dunque, possiamo con tutta certezza dichiarare come esso sia la sintesi di tutte le eresie: se qualcuno avesse voluto raccogliere insieme tutto il succo e il sangue di tutti gli errori espressi in materia di fede, non avrebbe potuto fare cosa più completa di quella che è il modernismo.

Non solo i modernisti, con tutti i loro errori, distruggono la religione cattolica, ma anche tutte le altre religioni, per cui finiscono per svolgere il ruolo dei razionalisti: tolgono di fatto alla società qualunque forma di religione, spianando così la strada più diretta e sicura verso l'ateismo.

I razionalisti e i modernisti sono evidentemente stretti alleati, e si può dimostrarlo.

Innanzitutto, i modernisti precludono all'uomo qualsiasi via di accesso a Dio eliminando l'intelletto grazie alla dannosissima dottrina dell'agnosticismo; tolto l'intelletto, i modernisti credono di riuscire ad arrivare a Dio grazie al sentimento. Quest'ultimo tentativo è vano, perché le fantasie del sentimento religioso non riusciranno mai a vincere il senso comune: infatti, siamo tutti persuasi che per raggiungere la Verità non si può certo contare sui propri sentimenti o i propri turbamenti d'animo!

[E' chiaro che la verità soggettiva, frutto di un sentimento interno, non può in nessun modo aiutare l'uomo a giungere alla conclusione che Dio esista o meno!]

Se dunque il sentimento religioso di per sé non ha fondamento, i modernisti aggiungono ad esso l'esperienza, che serve a nient'altro che a rendere il sentimento più intenso: a seconda dell'intensità del sentimento, proporzionalmente è più intensa e ferma la persuasione di aver trovato una verità.

Ma anche in questo modo, i modernisti non risolvono il problema di prima: rendere il sentimento più intenso non cambia la sua natura, anzi, tanto più è forte e tanto più è sentimento, ed esso non può essere, senza la guida dell'intelletto, una fonte di verità.

[Si potrebbe controbattere: se i modernisti affermano che nelle esperienze ci sia così tanta forza e certezza, allora perché non riconoscere tale forza e certezza nelle esperienze dei cattolici quando affermano di ritenere sbagliata la strada percorsa dai modernisti? O l'esperienza dei cattolici è l'unica che sia falsa e sbagliata?]

La massima parte degli uomini non fa fatica ad affermare che con il solo sentimento e l'esperienza, senza la guida dell'intelletto, è impossibile giungere alla conoscenza di Dio. Ecco perché la dottrina del modernismo sull'esperienza religiosa conduce inevitabilmente all'ateismo.

Neppure con la dottrina del simbolismo i modernisti possono cercare Dio: se infatti – come dicono – tutti gli elementi intellettuali non sono altro che simboli di Dio, allora si potrebbe concludere che il nome stesso di Dio o la personalità divina sia soltanto un simbolo. Se così fosse, i modernisti avrebbero spianato la strada persino al panteismo, perché il simbolo di Dio sarebbe dentro l'uomo e concepito dall'uomo, cosa che lo divinizzerebbe. Stesso discorso per quanto riguarda la dottrina dell'immanentismo: se ogni forma di fenomeno parte esclusivamente dalla coscienza dell'uomo, allora diviene logica l'affermazione che Dio e l'uomo sono la stessa cosa.

Anche la distinzione che i modernisti fanno tra scienza e fede non ammette una diversa conclusione. Infatti, i modernisti pongono l'oggetto della scienza nella realtà del conoscibile, e l'oggetto della fede nella realtà dell'inconoscibile. Ma l'inconoscibile è tale perché non esiste alcun rapporto tra l'oggetto e la mente, e questa mancanza di rapporto, come affermano anche i modernisti, non potrà mai essere tolta. Perciò, se si avrà una religione, essa farà parte di una realtà inconoscibile, che, secondo alcuni razionalisti, non può essere l'anima universale del mondo.

Queste considerazioni sono più che sufficienti per dimostrare come il modernismo sia un unico binario che porta all'ateismo e alla distruzione di ogni religione.


Veronica Tribbia - dal Catechismo sul modernismo secondo l’enciclica “Pascendi” di papa S. Pio X - Editrice Ichthys


Documento stampato il 30/10/2024