Tre ricordi per la gioventù

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Come deve regolarsi un giovane cattolico in questi tempi per non essere ingannato in fatto di religione?

Credo che voi, o giovani cristiani, non sarete ingannati in fatto di religione, se metterete in pratica i seguenti avvisi:

1. Fuggire, per quanto è possibile, la compagnia di coloro che parlano di cose oscene, o cercano di deridere i ministri della nostra santa Religione.
2. Se per motivo di studio, di professione o di parentela dovrete trattare con costoro, non entrate mai in dispute di religione; e se cercano di farvi difficoltà, rispondete semplicemente: Quando sono infermo, vado dal medico; se ho lite, mi reco dall'avvocato e dal procuratore; se ho bisogno di rimedi, dal farmacista. In fatto poi di religione, siccome quelli che di proposito l' hanno studiata sono i preti, così mi rivolgo a loro.
3. Non leggete mai e poi mai libri o giornali cattivi. Se per caso qualcuno vi offrisse libri e giornali irreligiosi, aborriteli e rigettateli da voi con quell'orrore e disprezzo con cui rifiutereste una tazza di veleno. E se ne aveste presso di voi, consegnateli al fuoco. E' meglio bruciare il libro o il giornale, che mettere l'anima vostra in pericolo di andar a bruciare per sempre nelle fiamme dell'inferno.

E quando siamo burlati perché pratichiamo la nostra Religione?

Quando siete burlati perché praticate la vostra Religione, voi dovete disprezzare ogni burla e mettervi sotto i piedi ogni diceria mondana. Rispondete poi schiettamente ai derisori, che col Signore non si burla, e quindi nemmeno si deve burlare quello che riguarda il suo divin culto. E richiamate alla memoria la sentenza del Salvatore contro quelli che per rispetto umano si lasciano trascinare al male. «Chiunque, Egli dice, si lascia intimorire, e per rossore non si manifesta per cristiano quando ne è in dovere, sarà svergognato da me quando si presenterà al mio divin Tribunale.». Lasciate dunque dire chi vuole: purché facciate il bene e vi salviate l'anima per l'eternità, tutto il resto poco importa.

E quando dicono che siamo in tempo di libertà, e perciò ognuno può vivere come vuole?

Noi dobbiamo rispondere che la libertà di cui parlano, non è data da Dio, ma dagli uomini, e perciò non si deve mischiare per niente nelle cose di Religione; oppure rispondere che, se siamo in tempo di libertà, ci lascino anche liberi di professar la nostra Religione, e di praticarla come a noi piace.
Un giovanetto ben educato era deriso da certi suoi compagni maligni, perché andava a confessarsi e si asteneva delle carni nei giorni proibiti dalla Chiesa. Essi gli adducevano che ai nostri giorni tutto è permesso. Allora il giovane accortamente rispose: «Se tutto è permesso, sarà anche permesso a me di praticare la mia Religione, e se voi siete ben educati, dovete lasciarmi libero di osservarne le pratiche».

La Chiesa di Gesù Cristo non verrà meno per le persecuzioni?

No certamente; anzi, più sarà dagli uomini perseguitata, più trionferà, perché è stata fondata da Gesù Cristo sopra una pietra, contro cui niente varranno tutti gli sforzi dell'inferno. La storia ci racconta come in passato alcuni sovrani abusando del loro potere spogliarono il Papa, dispersero, imprigionarono Vescovi e Cardinali; il Capo della Chiesa era condotto errante di città in città e chiuso in prigione. Ma la mano di Dio non tardò a gravare sugli oppressori; la loro potenza fu abbattuta, i loro eserciti disfatti, ed essi dal colmo della gloria caddero nell'ignominia e poi nella tomba.

Ed i Pontefici?

I Pontefici, acquietatesi le burrasche politiche, poterono ritornare gloriosi in Roma a ripigliare possesso del loro trono e ad esercitare la pienezza del loro potere su tutto il mondo. È vero che talvolta, quando la Religione è disprezzata in certi paesi, Dio permette che sia trasportata altrove. Ma ciò è sempre a danno degli uomini, e mai della Religione. Difatti noi vediamo che tutti i passati persecutori della Chiesa non esistono più, e la Chiesa esiste tuttora; tutti quelli che la perseguitano presentemente, di qui a qualche tempo scompariranno anche loro, e la Chiesa di Gesù Cristo sarà sempre la stessa, perché Iddio ha impegnata la sua parola di proteggerla e di essere sempre con lei, e vuole che duri sino alla fine del mondo, per unire la Chiesa militante alla Chiesa trionfante, formando di tutti i buoni un sol regno nella patria dei beati. Così sia.


Giovane provveduto, S. Giovanni Bosco


Documento stampato il 22/11/2024