Quando dobbiamo prender una risoluzione, o dare qualche consiglio d’importanza, prima raccomandiamoci a Dio, e poi operiamo e rispondiamo.
Così faceva e consigliava di fare il beato Giovanni Perboyre, il quale diceva: Siccome da noi non possiamo operare alcun bene, dobbiamo perciò indirizzarci sovente a Dio, pregandolo così: “Signore, fate che SEMPRE io possa fare ciò che più vi piace; SEMPRE, perché io non voglio mai partirmi dalla vostra santa Volontà”.
Tutta la santità e la perfezione di un’anima consiste, come dice sant’Alfonso, nel negar se stesso e fare la Volontà di Dio, perciò gli atti di uniformità alla Volontà del Signore sono gli atti più cari e più graditi al cuore di Dio; procuriamo quindi, quando ci succede qualche cosa contraria, di offrire subito a Dio la nostra pena, uniformandoci alla sua santa Volontà; e in tutte le cose contrarie, come nelle malattie ecc., prepariamoci a replicare: "Così vuole Dio, così voglio anch’io; quanto più soffro di qua, tanto più godrò di là".
Diceva santa Teresa che il gaudio dei Beati in cielo è molto diverso tra di loro, perché è secondo i meriti; e che tanto grande è il gusto e contento che si prova nel ricevere un solo grado in più di gloria, che lei stessa per poterlo guadagnare ben volentieri si sarebbe assoggettata a patire tutti i travagli del mondo sino alla fine dei secoli.
Manuale di Filotea