Su Fatima, e il Terzo Segreto, è stato pubblicato davvero tutto? Dubbi e perplessità non si sono mai placati sin da quando nel 2000 il cardinale Angelo Sodano, a Fatima, rese nota la parte finora tenuta segreta di ciò che suor Lucia aveva ricevuto dalla Madonna. Ma lo svelamento è stato completo?
La polemica mai sopita, a dispetto degli sforzi del cardinale Tarcisio Bertone, ha conosciuto nuovi guizzi di fiamma un anno fa, quando il sito OnePeterFive pubblicò alcune dichiarazioni di Ingo Dollinger, un anziano sacerdote, professore di teologia, amico di lunghissima data del cardinale Joseh Ratzinger, poi Benedetto XVI. Ratzinger, che allora era Prefetto della Congregazione della Fede, avrebbe confidato a Dollinger che una parte del segreto era ancora non pubblicata. «C’è di più di quello che abbiamo pubblicato», avrebbe detto Ratzinger, aggiungendo che la parte pubblicata era autentica e che invece la parte ancora segreta riguarderebbe «un cattivo Concilio e una cattiva messa» che sarebbero giunti in futuro. È da ricordare che la versione più recente del segreto è datata al 1944, e si riferisce a visioni avute nel 1917.
Non molto tempo dopo la Sala Stampa della Santa Sede riferiva che papa Benedetto aveva affermato «di non aver mai parlato di Fatima con il professore Dollinger», e inoltre che «la pubblicazione del Terzo Segreto è completa». Dollinger però ha continuato a confermare la sua dichiarazione iniziale. Dollinger, professore di teologia, è stato anche collaboratore di padre Pio ed è noto sia per il suo attaccamento alla Chiesa e per la sua intelligenza.
Ma ora questa vicenda si arricchisce di una testimonianza inedita, che avvalora quanto dichiarato da Dollinger. Giuseppe Nardi, direttore di Katholisches.info, ha trovato una testimonianza importante, e l’ha comunicata a Maike Hickson, di OnePeterFive, che per prima ha scritto di Dollinger e della sua rivelazione.
Giuseppe Nardi ha incontrato in Austria un amico stretto di Dollinger, Gottfried Kiniger, e l’ha intervistato. Kiniger vive in un paese del Tirolo Orientale, ha più di 80 anni ed è stato molto attivo politicamente nella sua vita, prima nel Partito monarchico e poi nel PaneuropaBewgung di Otto d’Asburgo. È anche un cattolico molto attivo e praticante. Si vedeva con regolarità con Dollinger, dopo che si erano incontrati a Salisburgo nel 1990. Kiniger non usa Internet, e di conseguenza era totalmente ignaro sia delle dichiarazioni di Dollinger sia della smentita vaticana.
Nardi ha conosciuto casualmente Kiniger il 21 dicembre 2016, e gli ha accennato alla vicenda. «Dopo aver sentito della smentita, Kiniger si è molto emozionato. Non riusciva a immaginare che Benedetto avesse fatto una tale dichiarazione, perché quello che Hickson aveva scritto era quello che Dollinger gli aveva detto nel 2000», racconta Nardi. Che tre settimane più tardi tornò a vedere Kiniger, per raccogliere la sua versione dei fatti e registrarla. La presentiamo qui di seguito.
«Non ricordo la data esatta – ha detto Kiniger – ma era ancora nell’anno 2000, ne sono sicuro. Ricordo la conferenza stampa (sulla pubblicazione del Terzo Segreto) a Roma, diffusa dalla televisione. In autunno, come al solito, visitai Dollinger con cui sono amico da molti anni. In quell’occasione, mi ha detto di avere incontrato il card. Ratzinger, allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, poco dopo la Conferenza stampa. Ha persino concelebrato con lui, una cosa che Dollinger abitualmente non faceva, ma Ratzinger lo aveva invitato. Dopo la celebrazione Dollinger parlò con il cardinale e toccò il tema di Fatima e del Terzo Segreto. Ratzinger gli disse: ‘Quello che abbiamo pubblicato non è l’intero segreto [‘Was wir veröffentlicht haben, ist nicht das ganze Geheimnis.’]. Nella sacrestia erano presento altri sacerdoti, con cui il cardinale scambiava qualche parola. Ma presto tornò da Dollinger e gli disse: ‘Ci hanno dato istruzioni di fare così’. [‘Es ist uns so aufgetragen worden.’]. Questa frase Dollinger l’ha ripetuta. E ha interpretato queste parole così: cioè che Giovanni Paolo II ha voluto così, e ha ordinato così. A questo incontro, quando Dollinger mi raccontò queste cose, erano presenti altre persone, fra cui i miei compagni. Negli anni seguenti Dollinger ha raccontato questo episodio più volte, durante i nostri incontri. La maggior parte delle volte c’erano anche altre persone presenti. Non era un segreto, non c’era niente da tenere segreto. Questo era quello che il cardinale gli aveva detto, questo lo passava agli altri. Talvolta c’erano preti e seminaristi seduti a tavola con noi, del seminario della Fraternità di San Pietro a Wigratzbad. Non conosco il loro nome. In ogni modo molte persone hanno sentito questo racconto nel corso degli anni. Personalmente posso testimoniare di questa storia sin dall’autunno del 2000, quando Dollinger me l’ha raccontata la prima volta. Per me non c’è nessun dubbio che il professor Dollinger, in cui ho completa fiducia, abbia raccontato la storia in maniera veridica. Che ragione avrebbe avuto per inventare una tale conversazione e tale contenuto, subito dopo la conferenza stampa, e anche raccontarla liberamente e apertamente a tutti coloro che volevano ascoltarla? Che Benedetto la neghi improvvisamente, dopo sedici anni, non riesco a immaginarlo. Mi sembra poco plausibile. Non so perché Roma faccia questo. Non riesco a capirlo. Sembra come se si volesse mettere il coperchio su Fatima e chiudere il caso. Ma non funziona. Non so perché Roma abbia agito in tale maniera».
Mentre si compie il centesimo anniversario delle apparizioni, è probabile che altre rivelazioni vengano a dare nuova linfa e a rendere ancora più attuale il messaggio drammatico dato dalla Madonna ai tre bambini alla Cova de Iria.
Marco Tosatti (lanuovabq.it)