Euromosessualità
Le lobby di potere, attraverso alcuni organismi internazionali, cercano di imporre quel che le coscienze di alcuni Paesi europei rifiutano. È il caso del riconoscimento dei diritti civili alle coppie omosessuali come auspicherebbe l’incontro avuto a Strasburgo.
La goccia che batte sempre sullo stesso punto della roccia, prima o poi riesce a forarla. Quest’immagine usata per rilevare a quali grandi risultati è possibile giungere se si esercita la virtù della perseveranza, può essere indicativa anche per evidenziare che la caparbietà, indirizzata verso fini non buoni, può mutare la virtù in fastidiosa insistenza o diventare un modo per affermare una diabolica ideologia.
È il caso delle lobby di potere che attraverso vari organismi internazionali, dal 1994 ad oggi, tentano di imporre una cultura omosessualista e non si arrendono di fronte al fatto che l’omosessualità, come variante naturale della sessualità, proprio non riesce a guadagnare i consensi della gente.
I nuovi padroni di questo mondo, quando non riescono a convincere con la forza delle loro opinioni, passano all’imposizione normativa e cercano di far entrare dalla finestra quello che non varca l’uscio della porta. Così se un Paese dell’Unione Europea ha leggi che riconoscono validi solo i matrimoni tra persone di diverso sesso, si cerca di approvare una norma europea che violi la sovranità di detto Stato fin dentro i confini del proprio territorio, violentando la volontà di un popolo.
Per passare dai principi alla pratica si deve dire che la Federazione Nazionale Francese delle Associazioni di Omosessuali maschi e femmine, L’Autre Circle, ha organizzato un incontro lo scorso 18-19 novembre a Strasburgo sul mancato mutuo riconoscimento di matrimoni omosessuali nei diversi Stati membri dell’Unione Europea. L’evento farsa è finalizzato a che il matrimonio omosessuale contratto in un Paese, mettiamo ad esempio l’Inghilterra, sia considerato valido anche nei Paesi che non lo prevedono. Come si può comprendere siamo di fronte ad un atto di violenza bello e buono, degno del peggiore imperialismo. Se poi il Paese, costretto a subire la tirannide europea fosse l’Italia, allora le lobby omosessualiste ne trarrebbero un doppio motivo di esultanza poiché il “Bel Paese” è, di fatto, anche la sede del Santo Padre, dunque rappresentativo del cuore della cristianità.
Il governo che ci ha da poco lasciato, bisogna riconoscerlo ad onor del vero, nonostante i suoi difetti, ha impedito la diffusione della cultura omosessualista anche quando le proposte di legge siano state avanzate disgraziatamente da ministri stessi del governo.
L’ideologia che è alla base di un pensiero tanto violento è avulsa dalle nostre radici culturali; essa non accetta la realtà come qualcosa di già esistente; accoglie l’idea che il reale sia il prodotto di una costruzione socio-culturale e nega la stessa realtà dell’uomo come soggetto sessuato, maschio o femmina. In questa ideologia, dunque, trovano spazio tutti i desideri più bizzarri dell’essere umano, che avanzano la pretesa di essere riconosciuti come diritti.
Con questo nuovo tentativo finalizzato alla coercizione di una visione antropologica di un’insignificante minoranza, L’Autre Circle non è sola poiché ha ottenuto il patrocinio del Consiglio Europeo ed il contributo dell’Agenzia dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea che, nel corso di un pubblico intervento, ha auspicato che gli atti di stato civile di un dato Paese siano considerati validi in base al criterio delle leggi di quel Paese in cui l’atto è stato sancito. Detto in termini caserecci: “A casa tua comando io!”.
Claudio Circelli
(Fonte: dalla rivista IL SETTIMANALE DI PADRE PIO)