Diritti alle coppie omosessuali. comunicato della Conferenza episcopale degli Stati Uniti e del Card. Carlo Caffarra
Comunicato della USCCB (Conferenza Episcopale degli Stati Uniti d’America)
26 giugno 2013 - Oggi è un giorno tragico per il matrimonio e per la nostra nazione. La Corte Suprema ha commesso una profonda ingiustizia nei confronti del popolo americano, colpendo in parte la difesa del Marriage Act a livello federale. La Corte ha sbagliato. Il governo federale dovrebbe rispettare la verità, che il matrimonio è l’unione tra un uomo e una donna, e la dovrebbe rispettare anche quando i singoli stati mancano di farlo.
La salvaguardia della libertà e della giustizia esige che tutte le leggi, federali e statali, rispettino la verità, inclusa la verità sul matrimonio [...]. Il bene comune di noi tutti, specialmente dei nostri bambini, dipende da una società che si impegni ad affermare la verità del matrimonio. Ora è tempo di raddoppiare i nostri sforzi nel testimoniare questa verità. Queste decisioni sono parte di un dibattito pubblico che avrà grandi conseguenze. Il futuro del matrimonio ed il benessere della nostra società sono in pericolo.
Il matrimonio è l’unica istituzione che metta insieme un uomo e una donna per la vita, offrendo a ogni bambino che dovesse venire dalla loro unione il solido fondamento di una madre e un padre.
La nostra cultura ha dato per scontato troppo a lungo ciò che la natura umana, l’esperienza, il senso comune e il sapiente progetto di Dio confermano: che la differenza tra un maschio e una femmina è importante, e che la differenza tra una mamma e un papà è importante. Anche se la cultura ha mancato molte volte nella sua opera di rafforzamento del matrimonio, questa non è una ragione per arrendersi. Ora è tempo di rafforzare il matrimonio, non di snaturarlo.
Quando Gesù insegnò il significato del matrimonio – l’unione esclusiva per tutta la vita di marito e moglie -, egli indicò di nuovo l’origine della creazione da parte di Dio della persona umana come maschio e femmina (Matteo 19). Sfidando i comportamenti e le leggi del suo tempo, Gesù insegnò una verità impopolare che tutti potessero capire. La verità del matrimonio permane, e noi continueremo a proclamarla impavidamente con fiducia e amore. […]
(fonte: United States Conference of Catholic Bishop)
Comunicato del Card. Caffarra - Il Cardinale Arcivescovo di Bologna interviene a proposito delle dichiarazioni del Sindaco sul riconoscimento di matrimonio e adozioni per le coppie omosessuali
Le affermazioni fatte dal Sindaco di Bologna riguardanti il matrimonio e diritto all’adozione per le coppie gay sono di tale gravità, che meritano qualche riflessione.
Quanto da lui profetato come ineluttabile destino del Paese a diventare definitivamente civile riconoscendo alle coppie omosessuali il diritto alle nozze e all’adozione è una battuta a braccio che costa poco: tanto non dipende dal Sindaco. Ma ciò non toglie la gravità di tale pubblica presa di posizione da parte di chi rappresenta l’intera città. E dove mettere il cittadino che non per fobia ma con motivate ragioni ritiene matrimonio ciò che è stato definito tale fin dagli albori della civiltà o ritiene non si possa parlare di un diritto ad adottare ma del diritto di ogni bambino ad avere un padre e una madre?
Davvero questo cittadino, con la sua cultura e le sue ragioni, è da giudicare incivile e fuori dalla storia, condannato a sentirsi estraneo in casa sua, perché non riesce a stare al passo del sedicente progresso?
Naturalmente ci sarà chi, riempiendosi la bocca di laicità dello Stato (che è cosa ben più seria!), ci accuserà di voler imporre una dottrina religiosa. Ma qui non c’entra religione o partito, omofobia o discriminazione: sono i fondamentali di una civiltà estesa quanto il mondo e antica quanto la storia ad essere minati; e forse non ci si accorge dell’enormità della posta in gioco.
Affermare che omo ed etero sono coppie equivalenti, che per la società e per i figli non fa differenza, è negare un’evidenza che a doverla spiegare vien da piangere.
Siamo giunti a un tale oscuramento della ragione, da pensare che siano le leggi a stabilire la verità delle cose. Ad un tale oscuramento del bene comune da confondere i desideri degli individui coi diritti fondamentali della persona.
+ Carlo Card. Caffarra
Arcivescovo di Bologna