Note circa le esequie tradizionali
Et vos estote parati: quia qua hora non putatis, Filius hominis veniet (Lc 12, 40) Ogni tanto è bene fermarsi a riflettere sulla nostra ventura morte; è un evento certo che capita a tutti una volta nella vita; incerto è solo il momento che il Signore ha scelto per chiamarci a Sé e giudicare la nostra anima.
I) «Memento mori»: ricòrdati che devi morire
La riflessione è dunque anzitutto sullo stato attuale della nostra anima: vivo in grazia di Dio? Ho dei peccati mortali sulla coscienza? Ci sono delle ingiustizie che devo riparare? Che cosa posso fare per migliorare la mia vita cristiana, per aumentare il fervore, per vincere quel vizio che si trascina da tempo, o quel peccato, anche veniale, che ritorna? Cosa posso fare per i miei cari, famigliari, parenti ed amici ... ?
- Una riflessione in tal senso è sempre oggetto privilegiato di meditazione.
- Una buona confessione, ben preparata, fatta per tempo, mette sempre in grazia di Dio e pacifica la coscienza; il sacerdote ci può ben consigliare per eventuali riparazioni e "sistemare" quanto necessario.
- Un buon corso di esercizi spirituali potrebbe essere poi occasione per tutti i punti di cui sopra (meditazione, confessione, pacificazione, ultime disposizioni ...) sia per noi che per i nostri famigliari.
II) «Metti ordine nelle tue cose...» (Is 38, 1)
A) In seconda istanza è bene pensare anche al rito stesso delle nostre esequie affinché non capiti che, proprio i fedeli che tanto hanno lottato per la fede e la S. Messa di sempre, subiscano poi, proprio nelle esequie, le moderne amenità.
Solo per fare un esempio, negli ultimi anni lo abbiamo visto accadere più volte: fedeli che frequentavano le nostre cappelle "da una vita", deceduti senza aver disposto del loro funerale, portati in parrocchia alla Messa nuova, nonostante che il sacerdote della Fraternità si fosse fatto presente con i parenti. E' anche capitato che non trapelasse nulla circa il decesso del nostro fedele, sino al funerale moderno compiuto. Del resto, se non disponiamo noi efficacemente per le nostre esequie, chi rimane sceglierà la strada più comune e nella "preghiera dei fedeli" si ringrazierà il Signore per questo "parrocchiano assiduo e lavoratore!"
Lo ribadiamo, è importante non solo pensarci ma anche organizzarsi concretamente per tempo. Non basta il testamento, che spesso viene aperto nelle settimane successive il funerale, né il pio proposito detto a qualcuno. E' invece necessario:
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Disporre per iscritto le proprie "volontà esequiali" (ne trovate qui un modello da seguire) in triplice copia, tutte e tre scritte di propria mano;
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Ciascuno esemplare va preparato in busta chiusa su cui si appone la scritta ben visibile: "concernente le esequie, da aprirsi il giorno della mia morte" e la propria firma leggibile.
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Conservare le tre copie:
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Una tra i documenti personali, eventualmente assieme al testamento concernete la destinazione dei beni materiali;
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Una copia ad un amico fidato, con il quale siamo in contatto, che faccia da esecutore testamentario per il funerale
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Un'altra va depositata presso il Priorato di riferimento, quello che si frequenta abitualmente.
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B) Nel modello proposto, nell'ultimo paragrafo, trovate lo spazio per l'indicazione della somma da destinare alla celebrazione delle "sante funzioni di suffragio". A scanso di equivoci chiariamo che: destinare una somma in denaro è essenziale per questo tipo di scrittura; l'art. 629 del Codice Civile che norma le "disposizioni a favore dell'anima", richiede che "siano determinati i beni o [...] la somma da impiegarsi a tale fine", pena la nullità dell'atto. Il Codice Civile si occupa, infatti, dei risvolti patrimoniali della cosa, non del valore spirituale né delle conseguenze soprannaturali, senza l'indicazione patrimoniale viene a mancare la tutela che il Codice Civile prevede in materia ed il documento diviene nullo (bastano anche pochi euro, ed esempio € 50,00, per garantire il valore legale dell'atto).
Dunque "memento mori": un monito salutare per l'anima cristiana, per vivere in grazia di Dio e per ben disporre anche delle proprie esequie.
Qui di seguito trovate un modello di dichiarazione di volontà concernente i funerali religiosi che andrà scritto INTERAMENTE di proprio pugno, con data e firma, su un foglio di carta semplice.
!! ATTENZIONE !! Per non invalidare la disposizione, NESSUNO, anche se coniuge e/o parente, al di fuori del testatore dovrà mai fare firme o scrivere aggiunte su questo foglio.
QUI per scaricare il modello in PDF
MIE DISPOSIZIONI PER LE ESEQUIE
Io sottoscritto (nome e cognome)………………………………….., nato il ....................... a …………...., domiciliato a ……………………..., via …………………….., dichiaro voler morire nella fede Cattolica e dispongo di avere dei Funerali Cattolici Tradizionali, con la Messa tradizionale da Requiem in latino, secondo il rito di San Pio V, con l’assoluzione e le altre cerimonie in uso prima delle riforme introdotte dal Concilio Vaticano II.
Voglio che i miei funerali siano celebrati a ............
Dichiaro inoltre di rifiutare i funerali secondo il nuovo rito.
Se per un motivo qualsiasi le volontà qui espresse non venissero rispettate e/o non vi sia stato il tempo per farle rispettare, dispongo di essere sepolto senza alcun’ altra cerimonia religiosa all’ infuori di una benedizione impartita da un sacerdote della Fraternità Sacerdotale San Pio X.
Dichiaro infine esplicitamente di rifiutare la cremazione.
Designo come esecutore testamentario delle volontà qui dichiarate ......…………………….. che dovrà affidare a un sacerdote della Fraternità Sacerdotale San Pio X la celebrazione dei miei funerali religiosi e di ogni altra Messa in suffragio della mia anima.
Dispongo che per le celebrazioni di cui sopra venga prelevata dal mio asse ereditario la somma di Euro ….........… a titolo di offerta per la celebrazione delle Sante Funzioni di suffragio che verranno celebrate dai sacerdoti della Fraternità Sacerdotale San Pio X.
Dato a ………………..., il ……………....
firma
I tre esemplari, ciascuno in busta chiusa su cui si appone la scritta ben visibile "concernente le esequie, da aprirsi il giorno della mia morte" e la propria firma leggibile, vanno conservati come segue:
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uno tra i documenti personali, eventualmente assieme al testamento concernete la destinazione dei beni materiali;
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il secondo consegnato all’esecutore testamentario nominato, parente fidato, amico sicuro, correligionario vicino che sia;
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il terzo depositato presso il Priorato di riferimento, quello che si frequenta abitualmente.
Ribadiamo che il presente modello NON va compilato MA va TRASCRITTO a mano, in triplice copia, di proprio pugno e completato con data e firma leggibile.
Fonte: fsspx.it/it/news