La Chiesa e la cattedra di Pietro
Questo Vangelo (Lc 5,1-11) è ricco di insegnamento e in modo particolare anche per i nostri tempi. San Giovanni Crisostomo scrive: “Nostro Signore sale sulla barca per raccogliere meglio la folla, affinché nessuno sia dietro, e così vedendoLo di fronte tutti potevano sentirLo e ascoltarLo più facilmente”.
Notiamo, si sceglie la barca di San Pietro: non è per caso. Questa barca di Pietro, dove nostro Signore insegna al popolo, significa la Chiesa che sarà data alla cura poi di questo Apostolo.
I padri della Chiesa dicono: “È in questa Chiesa sola, affidata a Pietro e successori, che Gesù Cristo ci dà il suo insegnamento.”
“Sedens docebat de navicula turbas”. Notiamo che si parla della cattedra di San Pietro, si parla della sedia di San Pietro, viene dal Vangelo: “Sedens docebat de navicula turbas”.
La cattedra di San Pietro e di Gesù Cristo è la fonte feconda e pura da dove deriva senza interruzione e senza corruzione la Verità. Fuori da questa barca ci sono soltanto pericoli e naufragi. Fuori dalla Chiesa non c'è salvezza, e questo è di Fede.
Attraverso i secoli si è sempre parlato o della sede di Pietro o della cattedra di Pietro, e mai della cattedra di Gregorio, di Pio, di Leone, di Benedetto, o ancora della cattedra di Francesco. Come non si parla della chiesa di Pietro, della chiesa di Gregorio, o di Leone, o di Francesco; c'è solo la Chiesa di Cristo, e questa cattedra ha come unica fonte e come unica dottrina nostro Signore Gesù Cristo. Dottrina sempre trasmessa nei secoli ieri, oggi, domani. La dottrina era, la dottrina è e sarà sempre la stessa; non c'è una dottrina di ieri e una dottrina di oggi, esiste soltanto la Dottrina di sempre, il Magistero di sempre. L'insegnamento di nostro Signore è eterno, vale per tutti i secoli.
Oggi viviamo una confusione incredibile. Si dice di tutto e il contrario di tutto, e se si può ancora di più. Ciascuno pensa di avere il dovere di dire la sua, di commentare tutto, di imporre il suo modo di pensare, come se la sua coscienza personale fosse quello che deve imporsi. Certo, dobbiamo seguire la nostra coscienza, ma la coscienza ben formata, la coscienza che ha come punto di riferimento la Verità, non la mia verità, e la Fede, la Fede ricevuta da nostro Signore, la Fede trasmessa dalla Chiesa.
Solo la Chiesa ha l'autorità di annunciare e spiegare il Vangelo, quello che ha sempre fatto attraverso i secoli. Nessuno ha il potere di cambiare qualche cosa, neanche uno iota.
È chiaro, ogni insegnamento che è una novità deve essere respinto e rifiutato, come insegna San Paolo in modo particolare nella prima epistola a San Timoteo. In questa epistola tre volte San Paolo ritorna sulla questione dei falsi dottori e denuncia la causa morale del loro accecamento: l'orgoglio e la cupidità. E poi precisa il risultato, che è la perdita della Fede. San Paolo finisce questa epistola con un'ammonizione: “O Timoteo, custodisci il Deposito, evitando le novità di parole e le contraddizioni di una scienza di falso nome, della quale facendo professione alcuni hanno deviato dalla Fede”. Parole importanti.
E San Vincenzo de Lérins commenta questo passo di San Paolo, e dice: “Che cosa è il Deposito? È quello che ti fu affidato, non quello che tu hai inventato. È quello che hai ricevuto e non quello che hai pensato. Non è una scoperta del tuo spirito ma il dato di una dottrina. Acquisto non con appropriazione privata ma con tradizione pubblica. Una cosa portata fino a te e non nata da te, del quale non sei l'autore ma il guardiano. Non l'iniziatore ma il discepolo. Custodisci il Deposito, cioè conserva intatto e inviolato il talento della Fede Cattolica”.
In queste parole abbiamo tutto per capire dove trovare la vera Fede e come conservare la vera Fede. E se San Paolo già parla di falsi profeti pochi anni dopo la morte di Gesù, non bisogna stupirsi se ci sono ancora.
Apparteniamo alla Chiesa Cattolica, che ha come Fondatore e Capo nostro Signore Gesù Cristo. Noi siamo membri del corpo mistico, cioè della Chiesa, che ha per Capo, come abbiamo detto, nostro Signore. È il nostro punto di riferimento, e noi ci sottomettiamo a tutta la gerarchia cattolica in quanto è fedele al suo Fondatore e all'insegnamento costante della Chiesa.
Cari fedeli, malgrado tutto quello che sentiamo, che vediamo, che viviamo nella Chiesa, dobbiamo amare la Chiesa. Siamo nella Chiesa conservando la Fede intatta e nella sua integralità e questo dobbiamo farlo anche al prezzo se necessario di grandi sacrifici e anche del martirio. Mettiamoci sotto la protezione della Madonna regina dei Martiri, la sola che ha distrutto tutte le eresie nel mondo intero.
Don Emanuele du Chalard, FSSPX (Rimini, omelia del 28/06/20)