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Le conseguenze della nuova messa promulgata dal Concilio Vaticano II/4

Perdita del senso della regalità di Nostro Signore. Nella nuova liturgia non c'è pèiù l'affermazione della regalità di Nostro Signore Gesù Cristo che era presente nella liturgia tradizionale e che portava con sé tutte le conseguenze, cioè che Nostro Signore deve essere il Re e il centro di tutti i cuori e che bisogna essere uniti al Suo Corpo Mistico per essere salvati.

Nella nuova liturgia non ci sono più quelle nozioni che trasparivano nella liturgia tradizionale, non c'è più quell'adesione a Nostro Signore per mezzo della sua Croce, attraverso la Vittima che si è offerta sull'altare.

Tutti questi cambiamenti profondi sono stati realizzati secondo uno spirito ecumenico che porta all'indifferenza in materia di religione, giungendo così all'errore della libertà religiosa. L'uso di questa messa ecumenica fa acquisire una mentalità protestante, indifferentista, che mette tutte le religioni sullo stesso piano, - mentalità manifestata nella dichiarazione sulla libertà religiosa – che ha per base dottrinale i diritti dell'uomo, la dignità umana mal compresa, condannata da S. Pio X nella sua Lettera sul Sillon.

Nei paesi del terzo mondo, quali l'Africa, l'India, il Vietnam ecc, si introducono nella liturgia, e quindi anche nella fede, degli elementi della pretesa civiltà locale: è ciò che chiamano “l'inculturazione”. La fede, così, si corrompe, perché si introducono elementi pagani nella liturgia.

In Africa è già diffuso l'uso di accogliere nella liturgia dei rudimenti di cultura pagana, cosa che, infine, porterà ad una sorta di rito wodoò: una religione che è un misto di paganesimo e di cristianesimo e che imperversa in paesi come Haiti e Brasile. A proposito dell'India, non so se avete avuto l'occasione di leggere un articolo di Edith Delamare che parla delle proteste inviate a Roma da alcuni cristiani e sacerdoti. Segnalano il pericolo che corre la fede in India, perché nella liturgia vengono introdotte delle cerimonie indù. Si arriva fino a mettere, nelle chiese cattoliche, una statua di Budda, incensandola nel corso della cerimonia cattolica. Questo è inconcepibile! Il Nostro Dio è ancora Nostro Signore Gesù Cristo?

L'anno scorso ero presente al Congresso eucaristico a Melbourne. Durante il congresso, si è svolta quella che è stata chiamata la “messa canguro”, cioè hanno fatto venire dall'interno dell'Australia degli indigeni, che, mezzi nudi, si sono dati a danze selvagge sul palco e, sempre danzando, hanno pronunciato le parole della consacrazione. Agire così con quella gente che non crede affatto, che non è cristiana, che non è cattolica, non è forse un grave scandalo? Non è forse una vergogna mettere Nostro Signore Gesù Cristo a fianco di coloro che non credono a nulla e a danze che sono assolutamente lascive?

Non credo di sbagliarmi affermando che se l'avanzata dell'ateismo nella società, e dunque della lotta contro Nostro Signore Gesù Cristo, contro la sua Legge, così come l'estendersi dei diritti dell'uomo rispetto al Decalogo, alla Legge di Nostro Signore, conosce oggi un'accelerazione, questo è dovuto in gran parte alla riforma liturgica.

Nella misura in cui non si ha più la nozione della regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, non si ha più il senso dell'obbedienza ai suoi Comandamenti e alla sua Volontà.

 


Mons.Marcel LefebvreLa Messa di sempre, editrice Ichthys