La Chiesa nel Getsemani
[Editoriale n.3 - marzo 2016]
Anche l'Italia avrà la sua legge che riconosce le unioni omosessuali.
Una legge promossa e votata da politici che si definiscono cristiani. Ciò non deve stupire perché quei politici sono lo specchio perfetto dello stato in cui versa la società. L'unione contro natura è infatti considerata anche dalla maggior parte di chi si dice cattolico come una sorta di giusto diritto da riconoscere a gay e lesbiche... insomma, una cosa normalissima. Del fatto poi che sia un peccato che gridi vendetta al cospetto di Dio, diciamocelo pure chiaramente, non importa un fico secco a nessuno, tanto più alla maggior parte dei suddetti avanguardisti cattolici. Sodoma e Gomorra, le parole infuocate di San Paolo nelle sue Lettere bibliche, gli insegnamenti della Tradizione custodita dalla Chiesa di Cristo... è stato tutto rimosso, dimenticato: retaggio di un passato bigotto e retrogrado.
Una legge depravata, di una gravità allo stato sommo come quella sulle unioni civili ne è la drammatica prova.
Non ci soffermeremo in questa breve riflessione sul perché è follia legalizzare ciò che va contro natura: consigliamo di non perdere tempo tentando di spiegare l'ovvietà ad una massa di persone ormai allo sbando sia spiritualmente che materialmente... ciò che ci preme denunciare è invece la posizione diabolica assunta dal clero di Giuda sicché oggi, ancora una volta lo diciamo, la Chiesa è occupata da un numero impressionante di sacerdoti privi di fede e completamente alla deriva, complici e responsabili diretti di leggi perverse.
Sacerdoti indegni che si rifugiano al solito in un vergognoso silenzio omertoso, lasciando che il male si diffondi senza opposizione alcuna.
"Il linguaggio della legge naturale non è più compreso nel mondo. Ma per onestà bisogna aggiungere che non è più tollerato neanche nella Chiesa" ha scritto Riccardo Cascioli su lanuovabq.it
Per la verità bisogna distinguere: il linguaggio naturale non è più tollerato da QUESTA chiesa, nata con il Concilio Vaticano II, in antitesi a quella vera, con l'obiettivo ormai manifesto di condurre il gregge ad abbracciare una religione non più cattolica, con tutte le conseguenze del caso per la salvezza della propria anima.
“Nulla mi sembra più grave contro la santità di Dio, – ha lasciato in un suo commento don Divo Barsotti – della presunzione dei chierici che credono, con un orgoglio che è soltanto diabolico, di potere manipolare la verità […] L'episcopato cattolico ha creduto di poter rinnovare ogni cosa obbedendo soltanto al proprio orgoglio, senza impegno di santità, in una opposizione aperta alla legge dell'Evangelo [...]”.
Ecco il dramma che si sta consumando davanti ai nostri occhi: una crisi di fede senza precedenti. Quando del resto la chiesa tace in merito a leggi perverse che attentano la salute spirituale dei bambini fin dalla tenera età (l'imposizione del gender nelle scuole...), quando si assiste ad un clero codardo nel proclamare la verità e meschino nell'offuscarla, quando si ode persino un papa proclamare discorsi e definizioni sbalorditive e contrarie a quanto la Chiesa ha sempre insegnato e custodito in quell'immenso tesoro che è la Tradizione... allora significa che sono giunti i tempi in cui il demonio sta sferrando il suo attacco decisivo.
I suoi trofei sono i numerosi, numerosissimi sacerdoti e religiosi/e che hanno ceduto alle sue tentazioni, facendosi manipolare e attualizzando con sottile furbizia e profonda malizia il nuovo compito a loro affidato: distruggere tutto ciò che è cattolico, radere al suolo con estrema veemenza e durezza... ma sempre con furbizia.
Perciò occorre essere spietati nel sopprimere quanti intendono vivere la Verità ma continuamente vestendo i panni del penitente che chiede perdono al popolo ingenuo per i peccati commessi (come se per redimersi bastasse il solo pentimento e non già anche l'obbligo di riparazione e il proposito di non peccare più); perciò bisogna ricorrere ad un linguaggio ambiguo, all'utilizzo di termini indefinibili, sfuggenti, che appaiono perfetti in un contesto religioso ma che sono altrettanto perfetti per nascondere sinistri obiettivi: è il caso ad esempio del termine “pastorale”, parola in codice che sottintende in verità la negazione pratica degli insegnamenti morali.
In questo modo si introducono cambiamenti che apparentemente possono anche non negare a parole l’insegnamento tradizionale, ma nella pratica lo svuotano di significato con l'obiettivo celato di precluderlo ai fedeli (rendendo così inaccessibile la via della salvezza). In altre parole si negherà nei fatti ciò che la Chiesa ha sempre insegnato: si vuol soffocare la Tradizione, si vuole ferire Cristo strappandoGli anime destinate al Paradiso.
E quale mezzo migliore per colpirLo che utilizzare i suoi stessi sacerdoti?
Si comprende allora qual'è l'occupazione di questi Giuda: trasformare la Chiesa da struttura gerarchica (così come divinamente voluta da Dio) ad assemblea di fedeli rincretiniti da conferenze episcopali che rivendicano il potere e legiferano per creare disordine e confusione in ogni dove.
Da qui la necessità di distruggere il papato e le due colonne sulle quali si regge la Chiesa (la Liturgia e la Dottrina) proprio mediante l'azione del papa: un pontefice che si dica figlio della Chiesa e affermi di aderire al suo insegnamento ma che nella pratica svilisca e umilii il suo ruolo, rilasciando strane interviste in contraddizione col Magistero di sempre, facendo dichiarazioni disinvolte che alla fine diventano pubbliche perché vi è la precisa intenzione di inculcare nei fedeli ciò che devono pensare in merito a determinate questioni.
Perché il papa sa bene che ciò che dice cambia il modo di pensare di molti fedeli riguardo certi argomenti.
Si pensi quindi a quali e quanti danni provocano gli insegnamenti che sono del tutto estranei a quelli impartitoci da Gesù Cristo: dal tema dell'omosessualità e dalla nuova percezione di certi cattolici riguardo ad esso; all'ecumenismo del Vaticano II e dal suo obiettivo di far credere che quella cattolica non sia la sola vera fede (del resto un papa, come l'attuale, che con gesti teatrali si inginocchia e chiede benedizioni agli eretici, che afferma persino la non cattolicità di Gesù... sono fatti che si commentano da soli); dal senso della vita ridotto a sentimentalismo (che non è conforme alla fede); al ruolo del sacerdote, poco al di sopra di un assistente sociale qualunque (è il clero di Giuda, piegato ai pregiudizi della nostra società moderna e secolarizzata).
È chiaro che tutto è cambiato perché tutto è capovolto: il Bene è perseguitato, il Male elevato a sistema di vita. Dio è misericordioso, ci dicono; ma la Misericordia del Signore non è quella che giustifica il peccato, non è quella che ci vogliono fare intendere!
L'apparenza e la menzogna sono i tratti distintivi del clero di Giuda.
Tutta questa confusione e questo odio per la Tradizione indicano l'inizio di un evento, tragico: la passione del Corpo mistico di Cristo. La Chiesa è nell'orto dei Getsemani: sta per iniziare il Suo Calvario. Sta scritto infatti:
“Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Gesù disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». Poi, andato un po' innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora. E diceva: «Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu». Tornato indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un'ora sola? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Allontanatosi di nuovo, pregava dicendo le medesime parole. Ritornato li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano appesantiti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne la terza volta e disse loro: «Dormite ormai e riposatevi! Basta, è venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».
E subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni (Mc 14, 41-43).
Con un bacio tradì il Signore.
La Redazione