Amor del prossimo
Dobbiamo estendere a tutti indistintamente il nostro amore, con sopportare pazientemente il prossimo nei suoi difetti, trattando dolcemente tutti, specialmente quelli della nostra famiglia, vivendo con essi in pace ed in buona armonia, poiché dice san Vincenzo de’ Paoli: La dolcezza ed il sopportarsi l’un l’altro è una sorgente di pace, è un vincolo di perfezione che unisce i cuori.
Una risposta dolce basta sovente a far cessare una gran collera; perciò dobbiamo bensì correggere a tempo e luogo, ma con dolcezza; ed allora la correzione non sarà senza frutto.
Procuriamo di tacere, quando taluno ci offende o ci molesta: perché inizialmente ci sembrerà giusto dire quel che ci viene in bocca, ma calmata poi la passione vedremo che in tutte le parole da noi proferite vi è qualcosa fuori posto.
Venendo poi noi stessi a cadere in qualche mancanza verso il prossimo, siamo premurosi a riconoscere il torto, chiedendo scusa alla persona da noi offesa; e poi, volgendoci a Dio con umiltà e confidenza, diciamogli, come già santa Caterina da Genova: Signore, queste sono le erbe dell’orto mio. Vi amo con tutto il cuore, e mi pento di aver mancato; non lo farò mai più in avvenire; datemi il vostro aiuto.
Così non ci accadrà, giusto quel detto, di sembrare Angeli fuori di casa e di essere in casa demoni. Vogliamo che il Signore sia contento di noi? Sopportiamo pazientemente le molestie che ci vengono dal prossimo; e noi per parte nostra procuriamo di non offendere alcuno.
Non disprezziamo mai una persona per qualche difetto morale o corporale che possa avere, ricordandoci del grave castigo dato dal Signore a coloro che, avendo burlato il profeta Eliseo, furono subito divorati da due bestie feroci uscite dal deserto.
Sia il nostro tratto umile, soave e cordiale con tutti, senza affettazione o adulazione. Oh! quanto è cara e meritoria presso Dio la pazienza e la mansuetudine di coloro i quali lungo il giorno vengono spesso disturbati nei loro affari ed impieghi e, talvolta costretti ad irritarsi, tuttavia procurano di frenarsi, e si comportano con tutti nella maniera più dolce e col sorriso sulle labbra!
Così si dica di una persona, che, dovendo convivere con un’altra che è naturalmente opposta a lei, per cui alla sua sola presenza si sente involontariamente irritata, nondimeno si rassegna a sopportarla in tutto con pazienza, pensando che Dio, per mezzo di questa croce giornaliera, vuole darle l’occasione di santificarsi più facilmente.
Manuale di Filotea