La vite e l'olmo: la preghiera del ricco e del povero
Andando per il campo e osservando un olmo e una vite, meditavo su di essi e i loro frutti. Mi apparve il pastore e mi disse: “Mediti sull'olmo e sulla vite?”.
“Penso, signore, che sono adatti l'uno all'altra”.
“Questi due alberi sono un simbolo per i servi di Dio”.
“Vorrei conoscere – dico – il simbolo di questi alberi cui accenni”.
“Vedi l'olmo e la vite?”.
“Li vedo, signore”.
“La vite porta il frutto, l'olmo è un albero senza frutto. Ma la vite, se non sale sull'olmo, non può dare frutti in abbondanza, giacendo per terra. Il frutto che poi porta, se non è sospeso all'olmo, marcisce. La vite che si attorciglia all'olmo produce frutto da parte sua e da parte dell'olmo. Vedi, dunque, che l'olmo produce molto frutto, non meno della vite, e forse di più”.
“Come, signore, di più?”.
“Perché – dice – la vite sospesa all'olmo porta un bel frutto in abbondanza, giacendo per terra, invece, poco e marcio. Questa similitudine si addice ai servi di Dio, al povero e al ricco”.
“Fammelo sapere, signore, in che modo”.
“Ascolta – mi dice – il ricco possiede molte sostanze, ma è povero davanti al Signore. Preoccupato dei suoi beni, fa una preghiera e una confessione al Signore assai breve, e la fa fugace, debole, senza principio né forza. Il ricco, che solleva il povero e gli somministra il necessario, crede che, se si adopera per il povero, potrà trarne la ricompensa presso Dio. Il povero è ricco nella sua preghiera e nella confessione e la sua preghiera ha grande forza verso Dio. Il ricco, quindi, provvede al povero senza titubanza. Il povero, aiutato dal ricco, prega Dio per lui e lo ringrazia per lui che lo ha beneficato. E l'altro si preoccupa ancora del povero perché non sia abbandonato nella vita. Sa che la preghiera del povero è accetta e feconda presso il Signore.
L'uno e l'altro compiono un lavoro: il povero fa la preghiera, in cui è ricco, la preghiera che riceve dal Signore e a lui rende per chi l'aiuta; ugualmente il ricco offre al povero, senza titubanza, la ricchezza ricevuta da Dio. E quest'opera è grande e gradita a Dio perché il ricco, comprendendo la sua ricchezza, ha lavorato per il povero, con i doni del Signore, ed ha rettamente compiuto un servizio.
Presso gli uomini l'olmo sembra che non porti il frutto, ma essi non sanno né comprendono che quando si ha la siccità, l'olmo, avendo acqua, nutre la vite, e la vite, avendo continuamente acqua, produce frutto doppio per parte sua e per parte dell'olmo. In questo modo, anche i poveri, pregando il Signore per i ricchi, ricolmano la ricchezza di questi e a loro volta i ricchi, dando ai poveri il necessario, riempiono le loro anime. L'uno e l'altro diventano partecipi dell'opera giusta, e ciò facendo, non vengono abbandonati da Dio, ma iscritti nei libri dei viventi. Beati coloro che posseggono e comprendono che sono ricchi ad opera del Signore! Chi comprende questo, potrà compiere il bene”.
Il Pastore di Erma