Fidarsi di Gesù Crocifisso
Sia in noi un sommo orrore al peccato non solo mortale, ma anche veniale deliberato, poiché Gesù Cristo ci dice: Chi sarà infedele nel poco, diverrà pure infedele nel molto.
Difatti le grandi cadute di Caino, Saulle, Giuda ed altri ebbero principio dal non essere stati fedeli nel poco; ed altrettanto accadrà a noi, se non saremo vigilanti a fuggire i peccati veniali. A tal fine procuriamo di fare ogni giorno almeno un quarto d’ora di meditazione sulle massime eterne: Ricordati de’ tuoi Novissimi dice il Signore, se vuoi star sempre lontano dal peccato.
Promettete, scriveva Santa Teresa, di fare un quarto d’ora di meditazione ogni giorno, ed io nel nome di Gesù Cristo vi prometto il Paradiso.
Per mezzo della meditazione San Francesco Saverio divenne tutto di Dio; così dicasi di innumerevoli altri Santi. Facciamo speciale soggetto della nostra meditazione i dolori di Gesù Crocifisso, poiché insegna San Bonaventura che non c’è pratica più utile a santificare un’anima che la meditazione dei patimenti di Gesù Cristo: onde ci consiglia a meditare ogni giorno la passione del divino Salvatore, se vogliamo progredire nell’amore divino.
Sant’Agostino poi dice: Vale più una lacrima sparsa per la memoria della Passione, che il digiuno in pane ed acqua continuato in una settimana.
Perciò i Santi si sono sempre occupati a considerare i dolori di Gesù Cristo; San Francesco d'Assisi per tal mezzo diventò un serafino di carità, esclamando sovente: Il mio libro è Gesù Crocifisso.
Mettiamo nel Crocifisso Signore tutta la confidenza, ricordandoci della massima: Chi niente spera, niente ottiene; chi poco spera, poco ottiene; chi tutto spera, tutto ottiene.
Manuale di Filotea