Incarnazione di Gesù Cristo
In che modo il Figlio di Dio si è fatto uomo? Il Figlio di Dio si è fatto uomo prendendo un corpo e un’anima come abbiamo noi, nel seno purissimo di Maria Vergine, per opera dello Spirito Santo.
Per farsi uomo, il Figlio di Dio doveva unire a sé e assumere nella sua divina persona un’anima e un corpo umano, ed essere un solo io, una sola persona nella natura umana così assunta. Il Figlio di Dio volle farsi Figlio della Santissima Vergine Maria per avere da Lei un corpo umano, cui fu unita l’anima, creata immediatamente da Dio.
Il prodigio dell’unione personale o ipostatica del Verbo con la natura umana si compì nel seno purissimo della Vergine non per opera di un uomo, ma dello Spirito Santo, appena Ella ebbe dato il suo consenso all’angelo: Avvenga in me secondo la tua parola. In quel momento il Verbo divino scese in Lei, l’anima fu creata direttamente da Dio e si unì al corpo che cominciava a formarsi.
Il prodigio si compì per opera delle tre divine Persone, ma siccome è il frutto dell’amore infinito di Dio, è attribuito in modo speciale allo Spirito Santo, che è l’Amore sostanziale tra il Padre e il Figlio.
Il Figlio incarnandosi assunse le necessità che sono proprie della natura umana, come il sentire la fame, il freddo, il caldo, la stanchezza e la noia; ma non assunse quei difetti che sono deficienze della natura, come la sordità, la cecità o altre anomalie; non assunse neppure quelle deficienze che sono conseguenze del peccato originale, quali l’insubordinazione delle passioni del cuore di fronte alla volontà, la debolezza dell’intelligenza, ecc.
Il corpo e l’anima assunti da Gesù Cristo furono perfetti, con tutte quelle doti che sono proprie della natura umana non decaduta. Gesù Cristo fu senza dubbio l’uomo fisicamente e moralmente più perfetto che sia mai esistito, come Maria Santissima è la più perfetta di tutte le donne.
In Gesù Cristo furono adunati tutti i doni di natura e di grazia che mai siano stati elargiti a creatura. La sua perfezione umana sorpassa quella di tutti gli uomini uniti assieme. Per questo primato nella perfezione Egli è il Maestro divino e umano che manifesta e comunica la Via, la Verità e la Vita di Dio.
Il Figlio di Dio, facendosi uomo, cessò di essere Dio? Il Figlio di Dio, facendosi uomo, non cessò di essere Dio, ma, restando vero Dio, cominciò ad essere anche vero uomo.
Come avrebbe potuto il Figlio di Dio cessare di essere vero Dio, facendosi uomo? Dio è infinito ed eterno! Se non fosse tale, non sarebbe Dio. Se avesse cessato di essere Dio, non sarebbe stato Dio neppure prima, perché Dio è necessariamente e sempre quello che è.
Dopo l’Incarnazione, il Verbo cominciò anche ad essere vero uomo, in modo che nell’unità della persona divina è assunta anche la natura umana, con un corpo e un’anima perfetta.
RIFLETTO:
Il Verbo si è fatto uomo simile a noi, perché noi siamo divinizzati e fatti simili a Lui.
Da chi nacque Gesù Cristo? Gesù Cristo nacque da Maria sempre Vergine, la quale perciò si chiama ed è vera Madre di Dio.
Maria Santissima aveva votato a Dio il giglio della sua verginità. Quando l’arcangelo Gabriele Le annunciò che sarebbe diventata Madre di Dio, Ella si turbò, domandando come ciò fosse conciliabile con la sua verginità. Il Messaggero celeste Le rispose, rassicurandola, che la divina maternità non avrebbe leso minimamente la verginità: Lo Spirito Santo verrà sopra di te, e la virtù dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra; per questo l’essere santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio (...) perché nulla è impossibile a Dio (Lc 1, 34-38)
La verginità di Maria Santissima non fu guastata né prima, né dopo, né durante il parto, poiché Gesù uscì da Lei come vi era entrato, in modo miracoloso; come un raggio di sole che attraversa un cristallo purissimo, non solo senza romperlo, ma rendendolo più puro, più luminoso, più terso. La verginità di Maria, dunque, non solo non fu menomata, ma fu resa più fulgida.
Da Maria Santissima, è nato Gesù Cristo, che è Dio. Perciò Maria è veramente Madre di Dio, perché ha comunicato a Gesù il corpo umano, sebbene l’anima unita ad esso sia stata creata da Dio e il Verbo, che si unì alla natura umana nell’unità di una sola persona, sia disceso dal Cielo.
RIFLETTO:
La donna quando dà alla luce un bambino gli è madre, sebbene non gli dia l’anima ma solo il corpo. L’anima è direttamente creata da Dio, ma la donna è ugualmente madre del figlio, cioè di tutta la persona che nasce da lei.
L’ERETICO NESTORIO:
L’eretico Nestorio insegnava che Maria SS. è soltanto madre dell’uomo-Gesù, e che si può chiamare “Theodochos” (ricettacolo di Dio), non “Theotokos” (Madre di Dio).
Contro di lui nel 431 fu adunato il Concilio ecumenico di Efeso, che a nome del Papa di Roma condannò l’eresiarca. Il popolo durante le sedute conciliari stava fuori numerosissimo e desideroso che fosse rivendicato l’onore di Maria, calpestato da Nestorio. Quando i vescovi annunciarono la sentenza, il popolo delirante di gioia e con grandi luminarie portò trionfalmente i padri conciliari fino alle loro dimore, con canti e segni di grande gioia.
San Giuseppe non fu padre di Gesù Cristo? San Giuseppe non fu vero padre di Gesù Cristo, ma padre putativo; cioè come sposo di Maria e custode di Lui, fu creduto suo padre senza essere tale.
Tra gli uomini perché nascano i figli occorre il concorso del padre e della madre. Invece nella concezione di Cristo non vi fu il concorso di nessun uomo, perché lo Spirito Santo rese madre Maria Vergine, senza servirsi di nessun uomo.
La nascita miracolosa e verginale di Gesù Cristo era nota soltanto a Maria, a Giuseppe e forse a nessun altro. Perciò coloro che conoscevano la Sacra Famiglia credevano (in latino “putare”, donde “putativo”, cioè “creduto”) che Gesù fosse figlio di san Giuseppe e di Maria Santissima, e che fosse nato come tutti gli altri.
San Giuseppe, dopo che ebbe saputo dall’angelo il prodigio che si stava compiendo in Maria, si comportò come suo vero e legittimo sposo. L’unione dei due santissimi coniugi fu un vero matrimonio, con la mutua cessione dei diritti inerenti a questo contratto. Giuseppe e Maria non usarono dei diritti che l’uno aveva sull’altro per il loro matrimonio, ma ciascuno dei due promise di custodire e di rispettare la verginità dell’altro. Divenuto il vero sposo di Maria, Giuseppe fu anche custode di Lei e del Figlio affidato da Dio alle sue cure e alla sua protezione.
RIFLETTO:
San Giuseppe fu il custode, il protettore e l’angelo tutelare della Sacra Famiglia. Perciò la Chiesa lo ha eletto suo patrono universale e protettore. Dobbiamo essere molto devoti di San Giuseppe, ricorrendo spesso a lui, onorandolo, pregandolo, imitandolo. Chiediamogli la grazia della buona morte. Il Santo, che morì tra le braccia di Gesù e di Maria Santissima, non smentirà il suo titolo di protettore dei moribondi e ci assicurerà la grazia della perseveranza finale e di una santa e serena morte.
Veronica Tribbia - Dal Catechismo di San Pio X