Verità e Amore, un linguaggio da ritrovare
Dio è Verità e Amore, ma prima di tutto Verità. Si insegna giustamente che la Verità può dirci cos’è l’Amore, ma l’Amore, da solo, non può dirci cos’è la Verità.
C’è una profezia di Nostro Signore Gesù Cristo che vale per gli ultimi tempi (Lc 18, 8): «Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Guardiamo adesso l’umanità che abita sulla terra. La fede è quasi scomparsa, perché nella Chiesa Cattolica, la Chiesa universale, si crede in un dio inventato dall’uomo, un dio che giustificherebbe il peccato.
Molti di più non credono affatto, oppure adorano un dio che non è Padre (i non cristiani) o satana stesso (gli occultisti).
Ora, Dio si fa comprendere attraverso un linguaggio, che deve essere parlato innanzitutto dai genitori con i propri figli. E poiché Dio è Verità e Amore, anche il linguaggio per far conoscere Dio deve essere un linguaggio di Verità e Amore. A questo linguaggio poi deve corrispondere la sostanza, la vita vissuta.
I genitori di oggi, al contrario, non amano il vero Dio, non amano la Verità e l’Amore. La verità per loro non è quello che dice, e ci dona di sapere, il Signore, ma quello che dicono loro, quello che piace a loro. L’amore, per questi genitori, non è innanzitutto l’Amore infinito di Dio, che in noi diventa tenerezza, purezza, riverenza, apertura alla generazione dei figli, ma un miscuglio di sentimento e piacere, dove al centro c’è l’io.
I bambini piccoli sono generalmente aperti, fiduciosi, amorevoli, puri, disinteressati. Ma tutto quello che donano deve essere anche donato a loro, e con sicurezza, altrimenti si perde.
Davanti alla durezza di cuore dei suoi genitori, il bambino non ha difese, né alternative. Difficilmente può immaginarsi o ricorrere a qualcun altro che non sia il padre o la madre.
Lo slancio dei bambini, spesso figli unici o poco più, cade ripetutamente, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, davanti al cinismo dei loro genitori. Poco a poco, i figlioli imparano a rinunciare a quel bisogno di Verità e Amore che non viene corrisposto.
E così, prima o poi, anche i figli diventano esseri capaci di rispondere solo con un “No” implacabile al bisogno, ma anche all’offerta, di Verità e Amore che incontrano negli altri.
Non credono più, perché è stato loro insegnato che non c’è un Dio vero in cui credere, ma solo un uomo o una donna a cui cedere.
Non amano più, perché il loro cuore si è spento come quello degli adulti.
Oltre alla durezza di cuore, va considerato un altro aspetto: nel profondo, qualcosa dice loro che non vale la pena di affidarsi a una nuova persona incontrata, perché non si sa mai che anche questa ci deluda, ci lasci nella desolazione. Meglio stordirsi con false relazioni, nelle quali almeno ci sono la compagnia continua e l’illusione di essere accettati. Ma non si è accettati secondo la verità di se stessi, e non ci viene donato il bene, ma solo la dipendenza da altri conformisti.
L’umanità di oggi, pur con tutti i suoi problemi, è fatta di persone sazie, che non cercano, che pensano di poter bastare a se stesse. Come far breccia in questi cuori così induriti, in questi freddi sepolcri in cui si rinchiudono i nostri contemporanei?
Umanamente, e cristianamente, non abbiamo che la Verità e l’Amore, che si fanno linguaggio e sostanza. Inoltre, vedendo la situazione apocalittica del genere umano, Dio manda segni soprannaturali e messaggi celesti in mezzo a noi, specialmente nelle apparizioni di Maria Santissima. E manderà l’Avvertimento, al quale seguiranno il Miracolo, e infine il Castigo. Le profezie al riguardo non sono difficili da trovare.
Di fronte alle manifestazioni divine tese a scuoterci, c’è chi le respinge, come quel clero fuorviato che vuole dissuadere, in tutti i modi, anche nelle omelie, i fedeli dall’ascoltare la voce di Dio che chiama. Renderanno conto a Dio anche di questo!
Ma ci sono pure quelli che reagiscono accogliendo la grazia offerta dal Signore, e si convertono, facendosi loro stessi annunciatori di un Vangelo di speranza. Speranza non che il Cielo premi questa umanità e la falsa Chiesa per i loro misfatti, ma che li faccia cessare una volta per sempre, donando al piccolo resto fedele nuovi cieli e nuova terra.
Isidoro D'Anna (lucechesorge.org)