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Note sull'attualità

 

Tutti siamo a conoscenza dello scandalo di Lund, dove Papa Bergoglio ha offeso Dio in mondovisione, ringraziandoLo per la Riforma protestante ("Ti ringraziamo, o Dio, per le tante intuizioni ispiratrici, teologiche e spirituali, che abbiamo ricevuro per mezzo della Riforma. Ti ringraziamo per le trasformazioni e le riforme positive che sono state promosse dalla Riforma o dalle lotte che le sue sfide hanno richiesto...").  

Ringraziare Dio per il male, cioè ritenerlo la causa del medesimo, secondo la teologia morale è una bestemmia ereticale, anzi è l'esempio stesso della bestemmia ereticale in qualsiasi manuale.

Certo, siamo sicuri che Bergoglio ritenga la Riforma un bene, visto che secondo lui ha “purificato” una Chiesa troppo mondana. O, forse, visto che per lui giustificazione e sacramenti non sono un problema, è proprio il Dio trascendente e che rivela se stesso a non esistere. Una religione che può essere indifferente a dogmi in totale contraddizione tra loro può essere solo la religione del Dio inconoscibile, di un Dio di cui si parla solo per simboli poetici e inadeguati (tali sarebbero i dogmi), quindi il Dio della gnosi; o forse, semplicemente, una costruzione umana per vivere meglio.

I dogmi non devono dunque causare divisione e guerra (questo è il messaggio di Lund), tanto non significano assolutamente nulla di importante. Come il Papa aveva già fatto capire al tempio luterano di Roma, si può praticare a piacere l'intercomunione tra cattolici e protestanti: sacerdozio, validità dei sacramenti, presenza reale, sono quindi vane parole che non devono creare divisioni.

In effetti il fumoso discorso di Papa Francesco a Roma è stato confermato poco dopo in un articolo de La Civiltà Cattolica come un progresso che permette la comunione ai luterani. In risposta, durante la funzione ecumenica una processione organizzata a Lund da un sacerdote svedese della Fraternità Sacerdotale San Pio X chiedeva perdono a Dio della bestemmia e professava la fede cattolica di fronte al poco velato ateismo dei neoluterani e dei neocattolici.

Poco dopo, domenica 6 novembre 2016, il Pontefice del Dio ignoto celebrava il “giubileo” dei carcerati, scegliendo come “chierichetto” un prigioniero musulmanodi 34 anni, tale Issam. Questi, vestito di camice bianco (proprio dei chierici o dei battezzati), ha perentoriamente dichiarato al Papa stesso di essere fiero della sua fede, ma di essere contento di pregare insieme a San Pietro. Il Papa lo ha abbracciato etc. etc. Ora, la domanda “chi hanno pregato?” si potrebbe porre solo se ancora dovessimo presumere che queste persone abbiano una concezione “normale” di Dio. Ma, poiché Dio è ignoto, non è utile litigare o dividersi per sapere se è uno, trino, uno e trino o altro.

L'importante è abbracciarsi ed elevarsi verso l'entità sconosciuta che sta dentro ognuno di noi, di cui siamo tante emanazioni.

Non tutto però si può dire di questo “Dio”.

Per esempio non si può dire che punisca o che sia la cuasa dei terremoti. Parlando del caso di Padre Cavalcoli (cacciato, ndr) a Radio Maria, premettiamo due cose: il domenicano è un modernista conservatore, che era pronto a giustificare la comunione ai divorziati e ce l'ha a morte con chi denuncia gli errori dei Pontefici attuali; la sua esposizione sulle conseguenze del peccato era molto diversa da come è stata presentata mediaticamente (“Terremoto colpa delle unioni civili”), ma era un'adeguata esposizione tomista del rapporto tra i mali fisici e i peccati. Cosa importante, il frate aveva giustamente specificato che voler supporre un rapporto causa/effetto tra tale peccato e tale evento (per esempio tra questo terremoto e la legge sulle unioni civili) rasenta la superstizione, a meno di una rivelazione particolare di Dio.

Fatte queste premesse, è impressionante come la Segreteria di Stato (nella persona di Mons. Becciu), Padre Livio e Radio Maria, insieme a diversi vescovi, si siano affrettati a smentirlo e distruggerlo non sulla base di quanto aveva detto, ma sulla base dei titoli dei giornali. Qui si vede che se ancora c'è una rivelazione in questa nuova religione, è quella dello spirito del mondo, il cui oracolo sono proprio i giornali.

Al manifestarsi di queste nuove “profezie” subito si sono inchinati i preti della neochiesa, pronti ad accettare il politicamente corretto come manifestazione dello spirito santo (il minuscolo è d'obbligo), pur di non urtare minimamente quegli esempi della nuova umanità che sono i sodomiti (che non si sono lasciati determinare dal corpo che il Dio della Bibbia ha dato loro, ma hanno scelto di essere diversi da quello che era determinato da un Padre visto come malvagio e oppressore).

In questo senso si colloca la collaborazione ormai ben avviata con il partito radicale: la Bonino, grande sostenitrice delle guerre israeliane nel suo passato di ministro degli esteri, è stata trionfalmente ricevuta dal Papa il 9 novembre 2016, per discutere di collaborazione “sui temi dei flussi migratori, dell'accoglienza ai migranti e della loro integrazione”; del resto la CEI ha ufficialmente aderito alla manifestazione radicale in favore dell'amnistia (6 novembre 2016).

Non è forse questa la primavera cattolica che i collaboratori della sconfitta Clinton avevano previsto già anni fa, nelle email di Wikileaks? Uno di questi, John Podesta, nel 2011 scriveva: “Ci vuole una primavera cattolica, in cui i cattolici stessi esigano la fine di una dittaura medievale e l'inizio di un po' di democrazia e di rispetto per l'uguaglianza dei generi (gender equality) nella Chiesa cattolica. […] Abbiamo creato Catholics in Alliance for the Common Good (CAGC, Cattolici alleati per il bene comune) per organizzare un momento come quello [delle primavere arabe]. Come tante “primavere” penso dovrà essere dal basso verso l'alto”.

Blondet ha recentemente svelato, sempre sulla base delle email venute alla luce, la partecipazione di questo Podesta (sedicente “cattolico”) a rituali apertamente satanici (il tutto è ben documentato, per una volta. Vedi qui e qui). Vuoi vedere che il “dio ignoto” del neocattolicesimo non è poi così ignoto?

Dobbiamo solo sperare che la sconfitta elettorale di questi guerrafondai assassini (le guerre in Libia, Ucraina, Siria e Yemen sono tutte a regia statunitense e denaro saudita) porti un minimo di distensione in una polveriera mondiale sempre più pericolosa.

Il Vaticano, nella persona di Parolin, ha già moderato i termini su Trump; pochi giorni prima invece Papa Francesco si era espresso di nuovo contro i muri, che manifestano chiusura di cuore (discorso del Pontefice ai partecipanti al 3° Incontro mondiale dei Movimenti Popolari, Aula Paolo VI, 5 novembre 2016), alludendo assai chiaramente alla sua polemica di febbraio con Trump e quindi indicando una preferenza elettorale (do ut des?) a tre giorni dalle elezioni americane (peccato poi che il muro tra Messico e Usa esista già da anni, costruito dallo stesso Bill Clinton).

Certamente la soluzione non sta nel riesumare il protomodernista Ratzinger, come vorebbe fare lo pseudoconservatore Cardinale Muller. Che recentemente se ne è uscito con dichiarazioni fantateologiche in un paio di interviste, affermando – sulla scia di Mons.Ganswein – che “Benedetto e Francesco […] si dedicano pienamente alla missione del successore di Pietro, questa è una grande ricchezza per la Chiesa […]: non vi sono due Papi, ma de facto un ministero allargato, con un membro attivo e uno contemplativo”.

Al Dio ignoto della gnosi, corrisponde un Papato ignoto, partecipato e inafferrabile, specchio scheggiato di un ordine divino infranto dal modernismo, che moltiplica le apparenze di ciò che resta e deve restare Uno.

 

Don Mauro Tranquillo (dalla rivista La Tradizione Cattolica)