Pannella e la prova di un clero non più cattolico
Le parole pronunciate da Padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, chiariscono una volta di più quanto questa Chiesa che vuol definirsi cattolica in realtà non lo sia più. Ormai è manifesta la prova dell'occupazione della Casa di Cristo da parte di un clero che si è fatto Giuda e che, grazie al Concilio Vaticano II, ha dato avvio ad una nuova chiesa e perciò ad una nuova religione. Un'opera perversa compiuta da uomini di Chiesa corrotti, privi di Fede, con il solo scopo di cancellare l'insegnamento autentico di Gesù Cristo precludendo ai fedeli la salvezza della propria anima. Questa è la tragica realtà, e pur tuttavia la Grazia abbonda: ora sappiamo con assoluta certezza dove sta la Verità, la Sola che conduce in Paradiso. Dunque la scelta: rimanere ancorati alla Tradizione e a ciò che la Chiesa ha sempre e detto e fatto fino al Vaticano II, oppure aderire alla nuova chiesa frutto dei maneggi di sacerdoti che hanno venduto l'anima. Venduto l'anima a chi?... C'è da rabbrividire nel pronunciare quel nome...
La Redazione
"Marco Pannella è una persona con cui ci siamo trovati spesso in passato su posizioni discordanti, ma di cui non si poteva non apprezzare l’impegno totale e disinteressato per nobili cause, ad esempio quella a cui si è molto dedicato negli anni recenti, in favore dei carcerati. A questo proposito l’on. Pannella diverse volte ha voluto incontrarmi proprio per testimoniare personalmente con molto entusiasmo la sua grandissima ammirazione per il Papa Francesco, per la sua attenzione ai carcerati e l’impegno per il rispetto della loro dignità, come pure più generalmente per tutte le persone i cui diritti sono violati o conculcati. Lo ricordo quindi con stima e simpatia, pensando che ci lascia una eredità umana e spirituale importante, di rapporti franchi, di espressione libera e di impegno civile e politico generoso, per gli altri e in particolare per i deboli e i bisognosi di solidarietà". (padre Federico Lombardi)
Commento di Maurizio Blondet
MISSIONE COMPIUTA - Il coro ufficiale di compianti, all’unisono, senza nemmeno una voce discordante, ci dice che Marco Giacinto Pannella aveva ormai completato la sua missione. Qui non glli restava da fare più niente.
Divorzio, aborto, droga libera, nozze omosessuali, sono ormai solida parte del costume di tutti: tutti i partiti, di ‘destra’ e ‘sinistra’, tutti i media, Confindustria, Unione Europea, persino il Vaticano ormai le considera “battaglie liberali e di civiltà”. Padre Lombardi, il capo della sala stampa vaticana, si è inchinato davanti alla “eredità umana e spirituale” che Pannella lascia e al suo “impegno totale e disinteressato per nobili cause”.
In fondo, ormai, anche il Papa ha sposato il radicalismo: anche più di Pannella detesta i cattolici perché “fanno figli come conigli”, dichiara che “non esiste un Dio cattolico”, e nell’ultimo documento Amoris Laetitia ha lanciato un inno al libero amore: alla sezione “Amore Appassionato” ha scritto infatti: “Bisogna avere la libertà per accettare che il piacere trovi altre forme di espressione nei diversi momenti della vita, secondo le necessità del reciproco amore (…) non rimanere prigionieri di un’esperienza molto limitata che ci chiuderebbe le prospettive”.
Cosa manca ormai? L’affitto degli uteri, l’eutanasia, l’eliminazione dei disabili? Piccolezze. La società ormai matura, aperta dalle precedenti “battaglie civili e libertarie”, ormai del tutto “occidentale”, ossia emancipata senza scrupoli, senza più residui superstiziosi, si affretterà ad adottare anche quelle conquiste. Ormai è la società liquida, dei nomadi del godimento immediato, della libertà totale dei costumi che è anche libertà dei consumi – “società senza classi, senza Stato, nazione, spiritualità religiosa tradizionale, senza frontiere e senza limiti” che ci hanno chiesto di essere la UE, la NATO, il WTO e l’FMI e la libertà di commercio – anche carnale. Porn Culture, moda e pubblicità, ecco l’orizzonte ultimo del progresso.
Non c’era più bisogno di Pannella, ormai a continuare la battaglia sono più giovani leve: Pussy Riots, Niki Vendola, Carfagna, Cirinnà ma anche Meloni, Berlusconi, Enzo Bianchi e monsignor Charamsa. Missione compita, Pannella.
Bene. Giusto per provocazione gratuita, per disturbare il coro ufficiale troppo monocorde con una nota stonata, mi limito a riportare qui una sentenza nemmeno mia, ma di Costanzo Preve, l’ultimo filosofo marxista:
“Quanto ai radicali, Pannella und Bonino, non li considero personalmente una forza politica, ma un elemento culturale di profonda corruzione civile e umana, avanguardia di un individualismo estremo e anòmico. In parole semplici, ripugnanti”.
(maurizioblondet.it)