I Francescani dell'Immacolata: ultima puntata
Questo che leggete sarà l'ultimo articolo che comparirà sulla Corsia in merito ai Francescani dell'Immacolata (F.I.) in quanto riteniamo che non ci sia più nulla degno di nota riguardante le vicende di un Istituto apparentemente ancora esistente ma, di fatto, tragicamente sfigurato (per non dire, morto e sepolto); tale infatti è la condizione di un Ordine sul quale si è abbattuta una persecuzione di inaudita violenza, paragonabile ad un uragano che ha lasciato al suo passaggio solo macerie.
Rimane però l'obbligo morale di esporre il nostro pensiero, frutto di ciò che abbiamo visto con i nostri occhi, avendo conosciuto e frequentato alcuni F.I. ed essendo stati testimoni dell'odio che si è scatenato su di essi.
Siamo persuasi del fatto che contro questo Istituto si è abbattuta una persecuzione diabolica: lo diciamo chiaramente perché abbiamo visto all'opera la cattiveria satanica, l'odio verso la vita condotta in santità, la menzogna più velenosa, l'ingiustizia camuffata da meschina ambiguità e malvagità. Obiettivo: distruggere questi religiosi appartenenti alla Madonna Immacolata e soffocare le loro opere di bene.
Il pensiero conduce ad un altro santissimo religioso: Padre Pio. Anche lui ha dovuto affrontare una persecuzione del tutto simile, architettata ad arte per screditarlo e perseguitarlo in ogni dove. La differenza tra quella persecuzione e questa è che con la prima si intendeva colpire una sola persona, qui un Istituto intero.
E, andando ancora più a ritroso, come le autorità ebraiche sono state condotte a Gesù per mezzo di un traditore che si è insinuato persino tra gli Apostoli, così sono stati necessari anche in questo caso un numero più o meno indefinito di Giuda che creassero i presupposti per giustificare il commissariamento dell'Istituto: le autorità vaticane (che ci ritroviamo oggi) avrebbero poi fatto il resto. E così è accaduto: oggi i F.I. hanno subìto una “rieducazione” coatta per allinearsi al sensus Ecclesiae di quella chiesa distorta nata dal Vaticano II, osteggiando (e perciò rinnegando) la Tradizione e con Essa il suo tesoro più prezioso: la Santa Messa “di sempre”.
In altre parole questi Francesani con il voto all'Immacolata si sono trovati, forse persino inconsapevolmente, alla testa della Chiesa autentica di Cristo, in opposizione a quella falsa protestantizzata. Lo scontro violento era inevitabile: troppo pericolosi questi religiosi agli occhi della neo chiesa modernista e al suo progetto perverso di scristianizzazione. Perciò riteniamo che i traditori di Padre Stefano Manelli (figlio spirituale di Padre Pio e fondatore dei F.I, sul quale sono piovute vergognose malignità di ogni tipo e pesantissime calunnie) già covavano da tempo oscure trame sovversive: mancava soltanto il pretesto per dare esecuzione al loro piano satanico. Ciò è avvenuto quando la spiritualità dell'Istituto si stava decisamente orientando verso il recupero di quel tesoro immenso che è la Tradizione e la celebrazione della Messa in rito antico: da lì la situazione è precipitata. Un vero e proprio cataclisma di violenza si è scatenato sull'Istituto a tal punto da gettare nello scompiglio e anche nel terrore molti religiosi, alcuni dei quali, proprio perché impauriti ed esposti a pressioni psicologiche pesantissime, hanno ceduto ai vili condizionamenti dei religiosi ribelli e ai ricatti “misericordiosi” provenienti da Roma.
Non possono che trovare siffatta spiegazione le reazioni emotive da parte di alcuni religiosi giunti ad interrompere drasticamente i rapporti con alcuni fedeli a loro stretti da sincero affetto e riconoscenza: un esempio eclatante è il caso del gruppo mariano di fedeli laici di Bergamo, al quale la Corsia apparteneva, che si ritrovava attorno al padre che giungeva da Ferrara, in genere una volta al mese, per celebrare la S.Messa in rito antico e tenere catechesi mariane.
Di quel padre (di cui preferiamo non rivelare il nome per rispetto all'abito mariano che porta) rimaniamo ancora in attesa di una spiegazione: abbiamo dovuto prendere atto del fatto di essere stati abbandonati, poiché sparito da un giorno all'altro! E che dire del suo comportamento di negarsi persino alle telefonate e ai ripetuti contatti di posta elettronica di chi, preoccupato per lui, lo cercava per sapere sue notizie, per essere informato di ciò che stava accadendo e intendesse fare in merito alle tappe del percorso spirituale che erano state definite nei precedenti incontri di catechesi... Tutto ciò appare incredibile, così come sorprendente è riascoltare le sue catechesi (di cui conserviamo le registrazioni) e prendere atto che ai suoi moniti contro il modernismo infiltrato dappertutto nella Chiesa progressista di questi tempi, alle sue riflessioni sulla crisi della chiesa nata dal Concilio Vaticano II e alle sue (seppur pacate) invettive contro un clero sempre più allo sbando, è seguito proprio da parte sua un comportamento diametralmente opposto a quanto indicato a chi lo ascoltava.
Quanti sono quei religiosi che si sono così comportati! Ma il nostro pensiero è diretto a quei religiosi e religiose che stimiamo e che ci hanno manifestato chiaramente il loro dolore per l'ingiusta persecuzione subita. Francamente non abbiamo compreso allora e non comprendiamo tutt'oggi la scelta di questi buoni religiosi di subire passivamente la persecuzione in atto; lo stesso vale per il silenzio tenuto da Padre Stefano Manelli (che abbiamo incontrato personalmente e del quale conserviamo nella nostra memoria la figura di un uomo pio, sofferente anche perché malato ma al contempo sereno e saggio)... Speravamo che con questi religiosi francescani appartenenti all'Immacolata, la Chiesa avesse trovato chi l'avrebbe condotta fuori dalla crisi di Fede che la sta devastando... purtroppo ci siamo sbagliati: il Corpo mistico di Nostro Signore è ancora sotto tortura, nelle mani di coloro che ancora lo flagellano.
A tutt'oggi non si leva un vescovo che abbia il coraggio, come lo ebbe un certo mons. Lefebvre checché se ne dica (e anche lui perseguitato), di difendere la Chiesa e la Fede con decisione e determinazione. La questione è cruciale: in gioco c'è la salvezza delle anime! Perciò il nostro augurio è quello che il Signore doni al Suo gregge pastori santi e coraggiosi, determinati ad affrontare a viso aperto il Male imperante insinuatosi ormai dappertutto, anche e (forse soprattutto) nella Chiesa.
E a chi ancora intendesse voltarsi dall'altra parte o non prendere atto della realtà, riportiamo un articolo di Maurizio Blondet: chi ha orecchi da intendere intenda...
La Redazione
Dal blog Blondet & Friends - Forse non tanti lettori ricordano chi sono i Francescani dell’Immacolata dal saio azzurro: questo ordine religioso nuovo (fondato negli anni ’70 da padre Stefano Manelli, ancora vivente) col proposito di vivere radicalmente la “regola” di San Francesco d’Assisi e una speciale offerta di sé all’Immacolata – secondo la specifica ascetica di padre Kolbe, morto martire ad Auschwitz offrendosi di sostituire un condannato a morte padre di famiglia. Questa strada severa ha richiamato un gran numero di vocazioni: 800 frati e suore, mentre gli altri ordini religiosi sono ormai vuoti e radi.
Ora, sono ormai oltre due anni che questo folto gruppo di anime, fra cui molti sacerdoti, e laici terziari, è oppresso e perseguitato. Sottoposto a commissariamento, il fondatore allontanato e praticamente agli arresti, i frati sacerdoti (mani consacrate) molti sospesi a divinis, tutti col divieto persino di cercare di lasciare l’ordine per cercare di diventare normali preti diocesani [...]
CHI LI PERSEGUITA?
Quello che ha preso il nome “Francesco”, e di cui tutti i media celebrano la “misericordia”, ha deciso di sopprimere l’ordine francescano più fedele a quello di Assisi, infliggendo un supplizio continuo a queste povere anime, angoscia alle loro famiglie (sono tutti giovani), privandole della libertà che la Chiesa ha sempre riconosciuto ai figli di Dio, la libertà di obbedire alle chiamate dello Spirito.
Troppo severo, troppo tradizionalista (Messa in latino)? Non si sa, perché un’accusa precisa non è stata mai formulata nelle forme dovute in tal modo, essi non possono difendersi. A mezza bocca, nelle stanze del potere si è farfugliato di mancanza di “sensus Ecclesiae”, in pratica li si accuserebbe di non essere entusiasti del Concilio Vaticano II. Ogni critica all’idolo comporta i fulmini di una gerarchia che, per il resto, è di manica larghissima sui vizi propri.
Fatto sta che si sono lasciate correre calunnie sui supposti tesori finanziari di padre Manelli (un novantenne) e sul come palpasse le sue suorine (un novantenne!); la Magistratura, che mai manca di obbedire a certi ordini, ha mandato la Finanza a sequestrare milioni di euro che sarebbero stati l’occulto tesoro dei Francescani azzurri; poi restituiti ai proprietari, perché qui beni non sono mai stati di proprietà dei francescani dell’Immacolata, ma dei benefattori e familiari che spontaneamente danno per mantenere le centinaia di frati e suore.
La certezza che i Francescani nascondessero un mare di soldi ha indotto i persecutori, nel decreto di commissariamento, a stipendiare il Commissario persecutore e “l’onorario per il loro servizio” ai “collaboratori da lui eventualmente nominati”. Una imposizione che, come ebbe a scrivere il caro Mario Palmaro, “evoca l’uso dei regimi totalitari di addebitare ai familiari dei condannati il costo delle pallottole usate per l’esecuzione”.
Sia detto en passant, il secondo firmatario del decreto di persecuzione, il segretario della Commissione per gli Istituti di Vita Consacrata (il ministero competente), elevato a quella poltrona personalmente da El Papa di cui gode la piena fiducia – il “francescano” José Rodriguez Carballo – è poi stato travolto da uno scandalo finanziario con tanti di sequestri di milioni di euro da parte della magistratura svizzera, ai danni dell’ordine dei Frati Minori, pieni di quattrini, in una vicenda di “investimenti” speculativi da finanza allegra e gestione di un albergo di lusso a Roma. I succosi particolari qui: http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-brevi/lo-scandalo-finanziario-dei-frati-minori-mons-rodriguez-carballo-nellocchio-del-ciclone/
Quanto al primo firmatario, il cardinale Joao Braz de Aviz, di Brasilia, è un seguace della teologia della liberazione ed è noto al suo paese per aver tenuto la relazione introduttiva al Primo Forum Spirituale Mondiale, insieme ai rappresentanti di società spiritiste, teosofiche e massoniche, dove si è lanciato il progetto di una religione planetaria unificata…El Papa ha voluto lui alla carica di Prefetto della detta Congregazione che controlla i religiosi, ossia di ministro del competente ministero. Almeno non è come monsignor Ricca, lo scandaloso omosessuale che conviveva in una Nunziatura apostolica con il suo amante, e che Bergoglio ha voluto fare capo dello Ior. Ma solo per notare una certa costanza dei caratteri che Bergoglio, con fiuto infallibile, eleva alle massime cariche del suo pontificato.
Torniamo ai Francescani dell’Immacolata (d’ora in poi FdI) . Ad un certo punto, il commissario mandato a sopprimerli, padre Fidenzio Volpi, troppo zelante persecutore, defunge. D’improvviso. Che vi sia qui un “signum Dei” lo credono soprattutto in Vaticano, al punto che per qualche giorno la ferale notizia vien tenuta nascosta come se fosse imbarazzante, anzi sul sito dei Francescani dell’Immacolata (i prigionieri) si fa’ pubblicare un comunicato, a firma del defunto, dove padre Volpi in persona comunica: “Ho già lasciato l’Ospedale in cui ero ricoverato ed ho iniziato la mia convalescenza. Ho già riassunto il pieno esercizio delle funzioni di governo”. Invece padre Volpi è già morto di ictus da giorni…Sono i miracoli della Chiesa di Bergoglio? [...]
Si sperava che dopo la scomparsa del Volpi si alleviasse la persecuzione. Sono stati invece nominati tre commissari nuovi, con l’incarico di aggravare implacabilmente l’oppressione dei poveri francescani azzurri, delle suore e dei terziari.
Lo si desume dall’incontro che uno dei commissari, ha voluto avere coi Francescani dell’Immacolata – in pratica, coi superiori dei conventi e dei loro organismi – il 28 settembre. L’incontro doveva essere segreto. Da qualcuno che c’era, si son potuti ricavare per sommi capi gli ordini che ha impartito:
1 – E’ stato comunicato che non sarà concesso a nessuno di loro di lasciare l’ordine per operare, ad esempio, come sacerdoti secolari incardinati in qualche diocesi; potranno andarsene solo per essere ridotti allo stato laicale (cosa che implica una decisione del papa diretta) e sposarsi.
(Nota mia: Insomma è vietato loro sia agire nell’ordine fondato da padre Manelli, sia di uscirne: li hanno chiusi in una gabbia. A che scopo? “Per rieducarli”, ipotizza un amico. Come faceva Pol Pot? Qualcuno ritiene che una simile decisione sia contraria al diritto canonico. Non so giudicare. Mi sembra di giudicare una volontà persecutoria certa e crudele).
2 – Dovranno strapparsi la “medaglietta miracolosa” che portano cucita sul saio (una particolarità degli Azzurri). La motivazione data dal commissario: “Se no, qualcuno potrebbe pensare che è davvero miracolosa”.
(“Medaglietta Miracolosa” la chiamò la Vergine, la quale apparve nel 1830 a suor - oggi santa - Caterina Labourè a Rue du Bac a Parigi. La Madonna le descrisse esattamente quali immagini e simboli dovessero apparire nel recto e nel verso, e promise molte grazie a chi la indossasse. L’ebreo Ratisbonne attribuì la sua celebre conversione a questa medaglietta. Madre Teresa e le sue suore ne hanno tenuto decine in tasca - sono povere cose di alluminio - e le danno a tutti, a chiunque. Ma in Vaticano pare scandalo che si abbia sul saio questa medaglietta. Potrebbe far credere che sia davvero miracolosa, che vergognosa superstizione…)
3 –Dovranno spogliarsi del saio quando si coricano.
(Evidentemente, i FdI avevano ripreso l’uso antichissimo di San Francesco di dormire vestito del saio ruvido, per penitenza e castità. Capisco che al nostro mondo sembri strano. Ma lo faceva anche Padre Pio).
4 – Dovranno cancellare dai loro statuti il “Voto Mariano”.
(“Voto Mariano” fu quello che padre Massimiliano Kolbe adottò per sé – di totale dedizione a Maria, fino alla morte, in aggiunta ai voti francescani - povertà, obbedienza, castità -. E’ un atto di abnegazione eroica straordinaria. E’ anche l’anima e il fondamento specifico dell’ordine fondato da padre Manelli).
5 –E’ stato infine loro intimato di non parlare più e non fare più riferimento a San Massimiliano Kolbe.
(Un sopruso feroce ed assurdo. Spiegabile solo con un odium theologicum verso il martire polacco, il suo esempio, la chiamata soprannaturale all’eroismo, e un “odium ideologicum” con un padre Kolbe campione della polemica anti-massonica ed anti-giudaica).
Ora, come reagiscono i FdI? Disobbediscono, essendo essi secondo l’accusa nemici del Concilio? Si rivoltano come fece monsignor Lefevre? Rifiutano di assoggettarsi ad una così evidente e malvagia usurpazione? No, nient’affatto. I frati e le suore che restano fedeli a padre Manelli, il fondatore prigioniero, affermano di stare accettando questa persecuzione per offrirla per il bene della Chiesa. Insomma sono fedelissimi nell’obbedienza. Eroicamente fedeli. Agnelli fra le mani del macellaio…
A tal punto da suscitare un qualche vago sentimento di pietà, o forse di imbarazzo, nel prefetto stesso, il cardinal Braz de Aviz, primo firmatario del commissariamento. Siamo in grado di riferire – grazie a due diversi testimoni che indipendentemente l’uno dall’altro hanno riferito il fatto, avvenuto un giorno imprecisato fra maggio e giugno scorso, a cui erano presenti (ah, caro hotel Santa Marta!, benedetti i tuoi spifferi!) – che il cardinal prefetto abbia chiesto al Papa: allora, quali sanzioni vogliamo dare ai Francescani dell’Immacolata? Dopo due anni di commissariamento….La logica era quella del Kgb: una volta che ti aveva arrestato, mica poteva riconoscere che eri innocente; doveva darti almeno “un quartino”, 25 anni di Gulag. Però nel cardinalone promotore della religione unita mondiale, c’è forse un’eco della frase di Pilato: “Non trovo colpa in quest’Uomo…Dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò”.
Ma quale pena, ha risposto “Francesco della misericordia”; non penso a sanzioni, l’ordine va’ semplicemente soppresso. E questo anche, secondo i testimoni oculari, “con una certa forza e durezza”.
Insomma, la morte di un ordine fiorente. Che sarà eseguita, senza alcun dubbio, dagli yes men di cui El Papa si è circondato, e su cui il misericordioso (con Scalfari) fa regnare letteralmente “il terrore”.
Ma ha mai spiegato, El Papa, cosa lo muove nel suo implacabile odio? In qualche modo l’ha fatto. Lo disse ad una udienza ad alcuni Francescani dell’Immacolata, che ha concesso in Vaticano il 10 giugno 2015, dalle 9.30 alle 11. Li ricevette allora, capisco, soprattutto per rivendicare a sé la persecuzione che subivano. E’ inutile che accusiate padre Volpi, sono io che vi ho fatto questo; io, il vostro Papa..
Il discorso che fece è registrato, ed è stato persino riportato nelle ultime pagine del “Calendario 2015” che gli stessi francescani azzurri vendono per autofinanziarsi (chiedetelo se volete alla sede di via Boccea 590, 0166 Roma).
Ne riporto i passi salienti. Premetto che uno dei presenti ebbe il coraggio di esprimere dolore ché all’udienza non fosse stato invitato padre Manelli, il fondatore…ecco parte della risposta del “Francesco” ai francescani smarriti:
“A me è stata spiegata la (vostra) situazione tranquillamente, calmamente; ho pregato con benevolenza per voi e ho sentito che dovevo prendere quelle decisioni (del Commissariamento) dopo essermi consigliato (…) Il principio che mi ha guidato è stato quello dell’obbedienza perché è proprio il principio della cattolicità. Quando pensiamo alla Riforma protestante è cominciata con la rivolta, lo staccarsi dal vescovo, lo staccarsi da Roma e non è la cattolicità.
Sant’Ignazio ci dice che la regola “per sentire con la Chiesa” è che se io vedo una cosa nera che è nera e la Chiesa mi dice che è bianca devo dire che è bianca. (…) Uno dei Fondatori vostri non è finito tanto bene, quello che ha fatto la Riforma cappuccina, credo che se ne è andato a cercare altre arie, non so se è caduto nel Protestantesimo… E sì perché voleva qualcosa e le tentazioni sono così”.
(Seguono una ventina di righe in cui spiega che ha vietato lui di celebrare la Messa in latino. Poi del fatto che il Seminario di Sassoferrato, dove c’erano ben 60 seminaristi, è chiuso e i seminaristi dispersi):
“Io conosco i motivi di questo trasferimento e mi sembrano giusti. Prima di prendere la decisione sono stato consultato dalla Congregazione e io ho detto sì, perché questo sia chiaro: sono io il responsabile…”
Altre 10 righe in cui ripete che bisogna credere al Concilio Vaticano II, cita l’ermeneutica della continuità di Ratzinger, dovete sempre rimanere uniti al Papa: “E senza il papa, a te chi ti garantisce la tua ortodossia, lontano dal papa?” …). Poi riprende:
“Ma quando c’è un’ermeneutica ideologica io ho paura, io ho paura. Io ricordo… è vero che tutti dobbiamo essere ortodossi, ma tante volte si usa (la parola “ortodossia”, ndr.) per giustificare procedimenti in ultimo non chiari. Io ricordo un Vescovo dell’America latina, bastonava tutti noi: “L’ortodossia, l’ortodossia!”; ma era un affarista, faceva negozi con i soldi… Così si accusano gli uni, gli altri di non essere ortodossi per coprire altri interessi. (…)”
Ed ecco infine la frase agghiacciante:
“Il vostro carisma è un carisma singolare : c’è lo Spirito di san Massimiliano Kolbe, un martire, e c’è lo spirito di san Francesco, l’amore alla povertà, a Gesù spogliato… Ma c’è un’altra cosa che a me fa capire perché il demonio è tanto arrabbiato con tutti voi: la Madonna. C’è qualcosa che il demonio non tollera… non tollera la Madonna, non tollera e non tollera di più quella parola del vostro nome: “Immacolata”, perché è stata l’unica persona solamente umana nella quale lui ha sempre trovato la porta chiusa, dal primo momento; lui non (la) tollera. Ma pensate anche il momento che voi vivete adesso come una persecuzione diabolica, pensatela così...”
Ora, non so a voi che impressione faccia questo fraseggio – questo farfugliare sconnesso, perché farfuglia, si capisce che è a disagio. A me sembra, nella confusione mentale, una confessione. […]
Maurizio Blodet (maurizioblondet.it)