L'uomo pinguino
La storia dell’umanità dimostra che il “re” dell’universo conosciuto non fa tesoro dell’altrui esperienza e ricade in continuazione più negli stessi errori che nelle virtù di coloro che l’hanno preceduto.
La scoperta di una legge fisica o chimica, spesso dovuta ad una razionale metodologia di ricerca con adeguati innumerevoli esperimenti, ma ancor più spesso dovuta al caso nel corso degli stessi esperimenti, fa credere all’uomo di essere il dominatore della natura in quel determinato campo, mentre ha scoperto solo ciò che già da tempo era e l’utilità o la relativa difesa che può ricavarne in determinati momenti, luoghi e tempi.
La limitazione propria dell’ uomo è da tutto dimostrata, ma non è accettata dall’uomo, pur rendendosi egli conto che capta gli effetti e non le cause delle cose il cui “perché” gli sfugge.
Sicché l’uomo ha la scienza, cioè un complesso di cognizioni ottenute per riflessione e raziocinio intorno alle cose create, ma giammai la sapienza, che “è la cognizione delle cose nelle loro ragioni più intime e nelle loro cause più remote” (San Tommaso); la scienza coglie l’effetto, la sapienza è nella causa creatrice, cioè in Dio, e l’uomo che rifiuta questa realtà, non ha altra soluzione che esaltare il proprio “io”.
Come il pinguino, se fosse un essere ragionevole, guardandosi a distanza nello specchio potrebbe credere di essere un uomo così l’uomo solo guardandosi a distanza nello specchio del proprio “io” può credere di esser un Dio.
L’intelligenza dell’uomo, anche del più grande, è giustamente definita “intelligenza cretina” perché è condizionata dal proprio fisico completato da un sistema nervoso, ambedue carenti o sovrabbondanti di qualche sostanza chimica x o y, conosciuta o sconosciuta che sia. Sicché l’ intelligenza perfetta in ogni campo non è dell’uomo: per averla dovrebbe non essere condizionato dal proprio corpo e dalla natura delle cose esterne, di cui subisce la presenza senza poterla dominare, ma ancor più dovrebbe non esser condizionato dal proprio “io”.
Esiste, invece, una intelligenza comune che si avvicina in ogni attività umana al sufficiente. Questo è l’uomo nel suo stato naturale: così sono nati i figli di Adamo ed Eva dopo la caduta originale, così siamo nati noi, così nasceranno i futuri uomini.
Ciò che può modificare in bene l’uomo sia nella crescita sia nel tempo non è la tecnologia ecc. ma sono i sani princìpi, non quelli dettati dalla scienza dell’uomo pieno del proprio “io”, ma quelli dettati dalla sapienza di Dio.
La sapienza di Dio è immutabile e, in quanto Creatore dell’uomo e di tutta la natura che lo circonda, è l’unica che possa indicare all’uomo la via sicura e certa per raggiungere il suo fine non solo nell’ordine della vita eterna, ma anche nell’ordine della vita terrena. Scartando attraverso il compromesso la via sicura indicata dalla sapienza divina nasce la confusione nella natura dell’uomo decaduto: la via nell’ordine spirituale è confusa con la via terrena e viceversa; di conseguenza nasce e prospera la confusione delle idee: il bene è confuso con il male e viceversa.
Che esistano i seminatori di zizzania tra coloro che vogliono scartare Dio da se stessi e dagli altri per far trionfare il proprio “io” è cosa vecchia, ma che ci siano anche tra i figli… di Dio i seminatori di zizzania, gli scartatori di Dio e i ricercatori del trionfo del proprio “io”… in nome di Dio, è assolutamente ripugnante.
È ripugnante perché sono uomini che conoscono la legge di Dio e si dichiarano amici, anzi ministri di Dio, ma non esitano a parole e a fatti con i loro compromessi a intristire la casa di Dio che è la Chiesa, quella stessa Chiesa che è custode, con pienezza di autorità, della Rivelazione, della sua esatta interpretazione, dei sacramenti, della morale ecc.
Tali persone, autoesclusesi dalla vita della Chiesa militante, in pratica misconoscono l’autorità della Chiesa nei suoi insegnamenti, fatti per il bene di tutta l’umanità, e vogliono sostituirli con gli insegnamenti del proprio “io” guidato dalla propria intelligenza “cretina” perché si ritengono possessori liberi e assoluti… dello spirito santo, di quello stesso Spirito Santo che non riconoscono presente negli insegnamenti e nelle disposizioni della Chiesa.
Nell’ordine della natura l’ esperimento suffraga la scoperta ed obbliga ad accettarla, e così è nell’ordine spirituale: lo Spirito Santo suffraga l’insegnamento della Chiesa e la Fede nella certa presenza dello Spirito Santo obbliga ad accettarlo.
Ma per l’uomo-pinguino che si vede un “dio” nello specchio del proprio “io” non è così! Se non osa dichiararsi dio si dichiara ufficialmente possessore di uno Spirito Santo in continuo contrasto con quello della Chiesa.
Il demonio ha buoni motivi per riposarsi: c’è già chi lo sostituisce con la stessa pienezza d’intenti.
Don Francesco Maria Putti
(⇒sisinono.org)