Le funzioni degli Angeli possono essere considerate secondo i diversi rapporti che questi beati Spiriti hanno: 1° con Dio; 2° con Nostro Signore Gesù; 3° tra di loro; 4° con gli uomini. 1° "Il Signore, come dice la Scrittura (Prov.16, 4), avendo tutto fatto per se stesso", non si può dubitare che gli Angeli siano stati creati, anch'essi, per questo nobile fine. Il loro primo e principale ufficio è dunque di conoscere, di adorare, di lodare, di amare Dio e di eseguire tutte le sue volontà. Isaia (Is. 4) ci rappresenta i Serafini davanti al trono dell'Eterno che cantano l'invito: "Santo, Santo, Santo è il Signore Dio degli eserciti, tutta la Terra e piena della sua gloria". San Giovanni nella sua Apocalisse si esprime come il profeta: Questi beati Spiriti che io vidi, egli dice, "Non si davano riposo né il giorno né la notte, dicendo, incessantemente: Santo, Santo, Santo il Signore Dio Onnipotente, che era, che è e che sempre sarà. (Ap.4, 8).
Tutti gli Angeli erano attorno al trono ... ed essi si prosternavano sul volto adorando Dio e dicendo: Amen, benedizione, gloria, saggezza, azioni di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen". (Ap.7, 12). L'amore dei Santi Angeli per Dio si manifesta, soprattutto, con la fedeltà e la prontezza con le quali essi eseguono i suoi ordini. Nulla eguaglia la sottomissione di questi ministri del Signore, come la Scrittura e la Chiesa li chiamano. "Migliaia di migliaia lo servivano", dice Daniele (Dn.7, 10) e nel Salmo (Salmo 102, 20) è detto: "Angeli del Signore, beneditelo tutti, voi la cui forza è così grande, voi che siete sottomessi alla sua voce, ed obbedite alla minima delle sue parole. Eserciti del Signore, beneditelo tutti, voi che siete suoi ministri e che eseguite le sue volontà". Quando Nostro Signore, nella preghiera domenicale, ci insegna a dire al Padre Celeste: "Sia fatta la vostra volontà sulla Terra come in Cielo", sono gli Angeli che ci propone per modello della perfetta obbedienza agli ordini divini.
2° Benché gli Angeli siano per loro natura superiori all'Umanità santa di Nostro Signore, poiché essa è unita ipostaticamente alla persona del Verbo, ha diritto agli onori divini; così gli Angeli, secondo la testimonianza di San Paolo, hanno ricevuto ordine di adorare l'Uomo-Dio alla sua apparizione in questo mondo. "E quando Egli introdusse di nuovo il suo Primogenito nel mondo, disse: E che tutti gli Angeli di Dio Lo adorino" (Eb.1, 6). Si sono sentite le truppe celesti cantare alla Nascita di Gesù Cristo: "Gloria a Dio nel più alto dei Cieli, e sulla Terra, pace agli uomini di buona volontà" (Lc. 2, 14). Nel deserto, dopo il suo digiuno e la sua tentazione, essi vennero a compiere a suo riguardo l'umile ruolo di servitori. "Ed ecco che degli Angeli si avvicinarono e lo servivano" (Mt.4, 11). Essi si trovarono nel Sepolcro, si fecero vedere sulla montagna da dove il Salvatore prese il suo slancio verso il Cielo, ed ora che Egli è seduto sul trono alla destra del Padre, essi non smettono di cantare le Sue lodi e di proclamare che Egli è "degno di ricevere potenza, divinità, saggezza, forza, onore, gloria e benedizione" (Ap. 5, 12). Perché "nel nome di Gesù ogni ginocchio deve flettere in Cielo, come sulla Terra e negli Inferi" (Fil. 2, 10).
3° Gli Angeli si stimano e si amano reciprocamente secondo la dignità che ciascuno di essi possiede e secondo la misura delle grazie che Dio ha fatte loro. Da ciò nasce tra di loro una pace ammirabile che nulla saprebbe turbare, una concordia, un'armonia perfetta, un'unione, infine, analoga, dice San Gregorio di Nazianzio (Discorsi n°6: Sulla pace, 1, n°13), a quella che regna tra le tre Persone della Santissima Trinità. Ogni Spirito beato adora e ringrazia Dio per i doni che Egli ha ripartito ai compagni della sua felicità come quelli che ha ricevuto lui stesso. In più, gli Angeli d'un ordine superiore comunicano a quelli che sono al di sotto di essi tutte le luci che possono loro comunicare e che sono proporzionate alla loro capacità di ricevere.
4° Quello che ci interessa particolarmente nei ministeri degli Angeli, è quello ch'essi esercitano nei nostri confronti. Perché Dio si serve di questi beati Spiriti per procurare la nostra salvezza e prestarci una caritatevole assistenza nei nostri bisogni, è una verità di fede, chiaramente enunciata nella Scrittura. Dio, dice il salmista (Salmo 90, 11 e 13) "ha comandato ai suoi Angeli di custodirvi in tutte le vostre vie, essi vi porteranno nelle loro mani affinché non andiate ad urtare contro la pietra". E San Paolo parlando degli Angeli (Eb.1, 14) li chiama "degli Spiriti che Dio impiega come suoi agenti e che Egli invia per esercitare un ministero di caritatevole assistenza presso quelli ai quali è destinata l'eredità della salvezza". La principale funzione di questo ministero consiste in quello che essi ci suggeriscono dei buoni pensieri al fine di stornarci dal male e di portarci al bene. Il Libro di Tobia ci mostra l'Angelo Raffaele nell'esercizio di questa pia assistenza, e noi sentiamo Giuditta rendere grazie a Dio di avergli inviato il suo Angelo per proteggerla contro i pericoli di ogni genere ai quali l'aveva esposta la sua discesa nel campo degli Assiri. "Viva Dio, dice lei, perché il suo Angelo mi ha custodita e quando vi sono andata, e durante il tempo che vi sono rimasta e quando sono ritornata" (Giud.13, 20), in modo che senza sporcarmi ho potuto attraversare tutti questi pericoli. Daniele nella fossa dei leoni ed i tre fanciulli nella fornace di Babilonia sono stati preservati da ogni pericolo dalla protezione dei buoni Angeli.
Nella guerra che Giuda Maccabeo dichiarò ai nemici di Dio e del suo popolo, si videro due Angeli ai suoi lati che lo preservavano dai colpi da cui era minacciato e ritornavano le frecce pronte a colpirlo contro quelli che le avevano lanciate (2 Mac.10, 30). L'Angelo del Signore apparve a San Giuseppe sia per rivelargli il mistero dell'Incarnazione, sia per dirgli di ritirarsi in Egitto con Gesù e Maria, sia per avvertirlo ch'egli poteva rientrare nel suo paese. Noi sappiamo dalla storia del cattivo ricco che l'anima del povero "Lazzaro fu portata dagli Angeli nel seno di Abramo", vale a dire nel Cielo. E Nostro Signore ci insegna (Mt. 13, 49) che nell'ultimo giorno, è ad essi che sarà affidato l'incarico di "separare i buoni dai cattivi", come si separa il buon grano per chiuderlo nei granai, dalla erbe inutili destinate al fuoco. L'infinita bontà di Dio non si accontenta di impiegare, in generale, al servizio degli uomini i Principi della Corte celeste, essa ne ha proposto uno in particolare, alla custodia di ognuno di noi. E' la solida e pia credenza della Chiesa, così cara a tutti i suoi veri figli. Non si saprebbero enumerare tutti i servizi che ci rendono gli Angeli custodi.
Essi pregano per noi, offrono a Dio le nostre preghiere e le nostre buone opere, ci ispirano buoni sentimenti per eccitarci a ritornare a Dio od a servirlo con più fedeltà, essi resistono agli sforzi che i demoni fanno incessantemente per perderci, ci procurano delle occasioni per praticare le virtù o di essere istruiti, eccitati, incoraggiati a ben fare, ci preservano anche da molti pericoli nei quali spesso ci perdiamo la vita, o saremmo feriti, senza la loro caritatevole assistenza. Quale riconoscenza non dobbiamo dunque a Dio che ce li ha dati, e ad essi stessi per gli eminenti servizi che ci rendono con una carità che non si smentisce mai. Dopo averci protetti in tutte le circostanze del nostro viaggio sulla Terra, la loro vigilanza e la loro sollecitudine sono più affrettate ancora in quel momento temibile in cui gli attacchi e le tentazioni del demonio raddoppiano di violenza ed in cui la nostra sorte eterna deve infine decidersi.
Il nemico delle nostre anime vorrebbe in quel momento supremo trascinare la nostra anima nell'inferno e per questo cerca di indurci al peccato. Dubbi sulle verità che la fede ci insegna, sfiducia della misericordia infinita di Dio, pensieri d'impazienza, di bestemmie, d'impurità, ecc. Non c'è nulla che non metta in opera per strappare un moribondo. Purtroppo, che diverremmo in tali prove se la provvidenza paterna di Dio non avesse ordinato ai suoi Angeli di assisterci? Coi loro soccorsi, noi resteremo vittoriosi dalle astuzie della vipera, sfuggiremo al soffio avvelenato del basilisco; sfuggiamo a piedi la forza ed il furore del leone, e vedremo dissolversi gli incanti del dragone. La missione dei buoni Angeli non finisce neanche con la vita dell'uomo sulla Terra; destinati ad assisterli durante il suo viaggio essi non l'abbandonano che quando egli è pervenuto al termine della sua corsa, cioè nel Paradiso o nell'Inferno. Fin là è conveniente ch'egli non sia lasciato senza avvocato e senza sostegno durante il suo giudizio particolare e nelle pene e nelle sofferenze del Purgatorio.
"Invierò il mio Angelo davanti a voi", dice il Signore stesso, non solamente al fine che vi preceda e "vi custodisca nel cammino, ma ancora perché egli vi introduca nel luogo che vi ho preparato" (Es.23, 30). Quando la sentenza definitiva è stata pronunciata, se l'anima è giudicata degna dei supplizi eterni essa è subito abbandonata dal suo custode e diviene preda dei demoni che la trascinano nell'Inferno. Ma se, durante la sua vita, essa ha conservato la sua innocenza o l'ha ricoperta con un sincero pentimento, essa è condotta nel Purgatorio sotto la custodia dell'Angelo, per completare di purificarsi delle sue imperfezioni, a meno che il fuoco della carità non le abbia già consumate sulla Terra. E' il suo custode che, in questo soggiorno di pene e di lacrime, la sostiene e la fortifica con la speranza che le dona della sua salvezza: è lui che presenta alla giustizia divina le preghiere ed i sacrifici offerti dalla Chiesa per il suo sollievo ed il suo riposo. Quando le anime che sono detenute in questo luogo di doglio e di tristezza, sono dimenticate dai loro parenti e dai loro amici, Dio permette, talvolta, ch'essi si presentino ad essi, al fine di eccitare la loro carità ed il loro zelo, e di abbreviare con questo mezzo, il tempo delle loro prove.
Queste apparizioni hanno luogo in differenti maniere, ma quale che sia il modo della loro manifestazione, noi possiamo e dobbiamo credere che i custodi di queste anime intervengano sempre in quest'operazione, poiché esse non potrebbero uscire dal Purgatorio senza un permesso speciale di Dio, che l'accorda col ministero di questi Angeli. Anche diversi santi Padri, in mezzo ai quali citiamo Sant'Agostino, hanno pensato che in queste circostanze le apparizioni di queste anime vengono fatte direttamente dagli Angeli, che si presentano a noi durante il sonno con l'immagine della persona in favore della quale essi vogliono interessarci; ed è ancora possibile, continua il Santo Dottore, che questa ignora allora la funzione esercitata dal suo custode presso i viventi per il suo sollievo (SANT'AGOSTINO. - Dei doveri da rendere ai morti. - Capitolo 10). Tale è, grande e disinteressato, l'amore di questi Angeli che impiegano tanti mezzi, anche a nostra insaputa e nascondendosi ai nostri occhi, per liberarci dai mali da cui siamo circondati. Ma la loro sollecitudine non si esercita solamente in favore delle anime dei loro protetti, essa si occupa anche della protezione dei loro corpi, che sono stati i templi viventi dello Spirito Santo, gli strumenti delle loro buone opere, e che devono, un giorno, risuscitare gloriosi e scintillanti come il sole. La Sacra Scrittura e la storia ecclesiastica ci offrono un gran numero di esempi che mostrano le cure vigili con le quali gli Angeli si danno a questo ministero.
E' così che San Michele seppellì il corpo di Mosé, nella vallata della terra di Moab, affinché le sue sacre ossa non fossero profanate da un culto idolatrico da parte degli Ebrei. Noi leggiamo nell'ufficio di San Clemente papa e martire, che essendo stato gettato nel mare vicino all'isola di Kerson, gli Angeli del Signore gli costruirono, in fondo all'abisso una tomba di marmo a forma di tempio dove il suo corpo fu preservato dalle acque e dalla voracità dei pesci. E' detto anche di Santa Caterina vergine e martire di Alessandria, che il suo corpo fu trasportato e sepolto con onore dagli Angeli sul monte Sinai. Alla sepoltura di ognuno dei suoi figli, la Chiesa rivolge, con l'intermediazione del sacerdote, una preghiera al Signore, affinché si degni di benedire la sua tomba e la metta sotto la custodia del suo Angelo, che protegge le sue ossa se sono destinate alla risurrezione gloriosa, ed impedisca che non siano confuse con quelle dei reprobi o disperse e profanate dagli spiriti del male. Dio, dice il salmista, custodisce - col ministero dei suoi Angeli - le ossa dei giusti e non ve ne sarà alcuno spezzato. "Numerose sono le tribolazioni dei giusti; ma Dio li libererà da tutte queste pene. Il Signore custodisca tutte le loro ossa, e non un solo sarà spezzato" (Salmo 33, 20-21).
Don Marcello Stanzione