La prova dello stato comatoso in cui versa la cattolicità del nostro tempo è il sentire o leggere frasi del tipo “Don Gallo: una brava persona ma un pessimo prete”… oppure “una brava persona, un prete discutibile”... Bisogna avere davvero lo stomaco forte nel sentire queste frasi allucinanti, alcune delle quali persino proferite da chi pensa di combattere il progressismo dilagante e imperante di quella chiesa all’interno della Chiesa che ormai ha gettato la maschera e procede spedita e insolente nella sua opera di demolizione di tutto ciò che di cattolico autentico gli capiti a tiro.
Lungi da me sindacare sulla buona fede di chicchessia, ma questa è la prova che a forza di vivere nostro malgrado in un contesto in cui si respira in ogni dove cattoprotestantesimo o cattocuminismoprogressista si finisce, se non si sta più che attenti e vigili, nell’esprimersi e “ragionare” allo stesso modo del modernismo più becero inciampando in quella mentalità buonista e sentimentalista che si crede di combattere ma di cui si è già caduti vittima senza accorgersene.
“Don Gallo: una brava persona, un prete discutibile”... il che è come dire di un marito che picchia la moglie: è una brava persona ma un pessimo marito… o di una insegnante che s-forma i suoi ragazzi: è una brava persona ma una pessima educatrice….
Siamo alla demenza senile oppure ad una immatura ingenuità che raggiunge picchi vertiginosi: fate voi…
Sta il fatto che, come al solito, il cadavere della vittima è ancora caldo e già si leva il pianto greco per l’omicida: che ne sarà ora di questo poveretto? In fondo è una brava persona!... Ma della vittima chi se ne cura? Già perché spesso pare che molti facciano un bel po’ di confusione: scambiare il carnefice per la vittima. Che errore e che orrore!
Una preghiera per don Gallo, si sente da più parti, ma che ne è delle “vittime” di don Gallo, tutti quei malcapitati fedeli che sono stati infettati dall’eresia propagata da un falso profeta? Per loro non una parola, non un preghiera, men che meno un pensiero, nulla di nulla: come se non esistessero.
Sulla scena imperversa solo don Gallo per il quale ben poco adesso si può fare per la sua anima: ora è una questione tra lui e il Padreterno…invece tanto si può (e deve) fare per le “sue vittime” che sono ancora vive e vegete e che ancora hanno il tempo per ravvedersi e ritornare all’ovile.
Ora, perché tutta questa attenzione, tutta questa corsa, quasi fosse una gara, a chi esprime le parole più caritatevoli per questo povero prete?
Forse per assecondare il bisogno concupiscente di mostrare sempre agli altri come siamo buoni, come siamo bravi? Basta ipocrisie! Lasciamo da parte questo stramaledetto buonismo che infetta tutto e tutti e ritroviamo il coraggio, alla luce della Verità, di parlar chiaro: certamente che il Signore abbia misericordia di don Gallo: il giudizio della persona spetta solo a Lui e Lui solo.
Ma per il resto è lecito (e doveroso persino) valutare ciò che una persona propone e consiglia di fare, ed esprimere un giudizio sulla bontà o meno di quell’insegnamento. Così è stato per il card. Martini e così è per tanti altri prelati e le loro parole… Qui, nel caso di don Gallo, siamo di fronte ad un demolitore di Cristo prima ancora che della Chiesa.
Non si ricorra, come capita di sentire, alla famosa lettera ai Romani di San Paolo (7,14-25) dove si dice - vedo il bene che voglio ma faccio il male che non voglio -.
In quel caso infatti trattasi di persona (santa!) che vede il bene, sa riconoscerlo e lo vuole con tutto se stesso, salvo scontrasi con la natura umana tendente al male.
Nel caso di don Gallo siamo al cospetto di una prete che ha vissuto sistematicamente la vita distorcendo con convinzione e perseveranza l’insegnamento di Cristo e operando per il lavaggio del cervello di quante più persone possibili con le sue "gesta", con i suoi scandali, con i suoi scritti… quindi qui non si vede proprio la volontà di aderire al bene, ma l’esatto contrario.
E che tristezza e sconcerto dover assistere ad un cardinale che, in evidente stato di confusione o spinto da oscuri e cinici fini, ha celebrato (con don Ciotti) il funerale del Nostro, di fatto pontificandolo e sottolineando l’importanza e il valore dell'insegnamaento di don Gallo e del tanto bene (?!) che ha fatto...
Vediamolo questo bene: per i duri di comprendonio riporto alcune sue parole che si commentano da sole:
"Se diventassi Papa mando via tutti dal Vaticano, anche l'ultimo usciere, si va per le strade in cerca di cristiani. Via quelli della Curia, e sacerdozio delle donne subito, non c'è inferiorità tra uomo e dona. Sì anche al matrimonio per i preti". Lo dice Don Andrea Gallo, parroco della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, a La Zanzara su Radio24. "Tutti pontificano in nome di Dio - dice Don Gallo - ma chi gli ha telefonato? Se non si fanno queste cose anche col nuovo Papa non cambierà nulla". I preservativi li distribuirei anche nelle scuole cattoliche"
Poi bisogna aprire al preservativo e alla pillola del giorno dopo? C'è uno spiraglio dei vescovi tedeschi che hanno autorizzato una donna violentata a prendere la pillola del giorno dopo. Di chi è il grembo materno? Della donna, e la scelta della maternità vuole dire responsabilità paterna e materna. Io i preservativi li distribuirei anche nelle scuole cattoliche, c'è bisogno di educazione sessuale. Meglio che non lo faccia la Chiesa con la sua misoginia, e i suoi tabù"
"Ho avuto delle insidie, degli approcci che ho respinto, sono sempre stato un ribelle. Ero un giovane prete, e fu un vescovo a farmi delle avances. Poi gli dissi : 'Eccellenza, se vuole andiamo a puttane tutti e due'. E' morto da tanti anni". Lo rivela Don Andrea Gallo, fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, a La Zanzara su Radio24.
"Il prete omosessuale - dice Don Gallo - deve poter essere libero di esprimere la sua identità e la sua sessualità, altrimenti si reprime e arriva alla pedofilia". "Un papa omosessuale - dice ancora Don Gallo - sarebbe una cosa magnifica.. Pensare che uno si affacci a Piazza San Pietro e lo dica sarebbe grande. E anche se fosse nero, C'è la parità dei figli di Dio, è l'essenza del Vangelo, siamo tutti figli e figlie di Dio".
Nonostante queste "perle" di saggezza cattolica e prese di posizione così nette e chiare da non lasciare certo spazio a fraintendimenti, c’è chi dice: Don Gallo, una brava persona (anche se) un pessimo prete...
…ma in che mondo di decerebrati viviamo?
Stefano Arnoldi