Gli Angeli cooperano nelle nostre buone azioni, su tutte le nostre vite, ossia nei nostri modi di essere e possono condurci al meglio, qualora si presti ascolto al loro monito dolcemente imperioso, espresso sempre con rispetto alla nostra libertà.
Essi non agiscono direttamente sull'intimo della intelligenza e della volontà, ma piuttosto sui sensi interiori e sulla immaginazione, rievocando anche ricordi di antica data, parole udite di rara saggezza; la loro parola senza suono è silenzio che parla al cuore.
Con la loro compagnia invocata, avvertita, amata, tu, pellegrino sulla terra, incerto del cammino, spesso desolato e stanco, vincerai il senso così amaro della solitudine. Dilla la preghiera all'Angelo custode che tua madre metteva sulle tue labbra di piccolo fanciullo, dilla mattina e sera e in ogni ardua congiuntura per evitare gravi pericoli. E al tuo alato e sorridente amico, che talvolta ti renderà nota la sua presenza con piccoli e istantanei raggi di luce soccorrendoti in varie circostanze, renderai doverose grazie. Una condizione però ti chiede: che tu, al pari di lui, detesti la colpa prima cagione di tutti i mali, che tu ami il Signore e faccia del bene sempre a tutti, in una vita onorata e virtuosa.
L'Angelo custode ha cura della persona affidatagli dal Signore; si mette a sua disposizione quando l'anima è in grazia di Dio e lo invoca di cuore. L'Angelo è contento quando può rendere servizi particolari; dunque lo si lascia operare. E come? Noi siamo al lavoro; non possiamo recarci in Chiesa per fare una visita a Gesù Sacramentato. Diciamo al nostro custode: "Angioletto mio, va a fare una visitina a Gesù per me! Lodalo e ringrazialo a nome mio! Offri tu a Dio il mio cuore!". In un attimo l'Angelo accoglie l'ambasciata ed eccolo davanti al Tabernacolo. L'anima avverte d'ordinario qualche cosa di misterioso internamente, cioè una dolce pace.
Dobbiamo fare un viaggio; potranno capitare pericoli per l'anima e per il corpo, Diciamo: "Angioletto mio, mettimi sotto la tua protezione ed accompagnami lungo il viaggio". C'è un parente lontano di cui non si hanno notizie, si sta in ansia. Si dia l'incarico al nostro Angelo custode: "Angelo di Dio, ricorda a quel mio parente di mandarmi qualche notizia". Se questo è conforme ai voleri del Signore, l'Angelo custode è in grado di suscitare nella mente della persona lontana il pensiero di dare notizie ai suoi parenti. Si teme che qualcuno della famiglia sia in pericolo per circostanze particolari; la madre, ad esempio, prevedendo ciò, vorrebbe essere vicino al marito... ai figli... ma non può. Dia l'incarico all'Angelo: «Va, o mio custode, ad assistere il marito... il figlio. .. fa tu quello che non posso fare io».
Gli effetti possono essere sorprendenti. Basta fame l'esperienza. Si vuole convenire un peccatore. Si preghi l'Angelo custode di questo tale affinché agisca sull'anima di quel traviato. In seguito a questa preghiera chi sa quanti buoni pensieri l'Angelo susciterà nella mente del peccatore per richiamarlo a Dio! Si fa il catechismo ai piccoli: il maestro o la maestra si raccomandino agli Angeli di questi piccoli e la lezione sarà più efficace. Un sacerdote ha da fare una predica e desidera far molto bene alle anime. Prima di predicare si raccomandi agli Angeli custodi di coloro che stanno in Chiesa. Il frutto della predica sarà grande, perché gli Angeli aiuteranno l'opera della grazia.(Fonte: dal testo "... Ma gli angeli esistono davvero?")
Don Marcello Stanzione