Per avere la vita eterna

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In nomine Patri, et Filii, et Spiritus Sancti.

"Questi segni sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché credendo abbiate la vita nel Suo Nome".

Così descrive san Giovanni Evangelista, Gv 20, 19-31 lo scopo del suo Vangelo, ossia: che noi abbiamo la fede e la vita eterna. Similmente, quando raccontò che il Sangue e l'acqua uscivano dal lato del Signore, aggiunse le parole: "Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera, egli sa che dice il vero perché anche voi crediate". San Giovanni Evangelista vuole dire che noi abbiamo la fede, la fede che Gesù è il Cristo, cioè il Messia, il Salvatore ed il Figlio di Dio, cioè il Figlio Divino; intende inoltre che noi abbiamo la vita eterna nel Suo Nome, cioè la Vita della Grazia, la Vita sovrannaturale: questa Vita è nel Nome del Signore perché proviene dal Battesimo nel Suo Nome e si mantiene nell'agire in Suo Nome, nell'agire da buoni cattolici.

Questa Vita è la vita dei buoni cattolici quaggiù, e la Vita dei Beati nel Paradiso.

La conoscenza della Sacra Scrittura e soprattutto dei Vangeli è dunque necessaria per ottenere la fede, è necessaria per aumentarla, per purificarci dai dubbi, come nel caso di sant'Agnese, e per approfondirla.

Nessuna conoscenza però è più utile per avere la Vita di grazia nella sua pienezza che la conoscenza della Passione del nostro amatissimo Signore Gesù Cristo: la conoscenza del costato trafitto da una lancia, del Sacro Cuore aperto dal peccato per abbracciare il peccatore; la conoscenza del Sangue e dell'acqua che significano la salvezza dell'uomo tramite il Sacrificio del Calvario e tramite il Battesimo; la conoscenza delle ferite nel costato, nelle mani e nei piedi del Signore.

"Conosci dunque la mia Passione, medita la mia Passione, vivi la mia Passione - dice il Signore - metti qua il tuo dito e guarda le mie mani, stendi la tua mano e mettila nel mio costato, tocca le mie ferite, avvicina la tua sofferenza e uniscila alla Mia sofferenza e sappi che Io ti ho amato con un Amore che non fu mai visto prima su questa terra e che non si vedrà mai più, un Amore che ha inflitto la mia sacra umanità, quella più gloriosa più sublime creazione di Dio, con ferite che l'hanno lacerata e l'hanno fatta un'unica ferita, che l'hanno inchiodata sull'albero della Croce e l'hanno svuotata di tutto il suo Sangue. Sappi che questo mio Amore mi ha fatto morire e risorgere e portare queste ferite con il Suo pegno e la sua prova incontrovertibile per tutta l'eternità. Non siate più increduli, ma credenti, abbiate la fede, e vivete in questa fede amando Me e avrete la vita nella Sua pienezza quaggiù e in Cielo".

 

Padre Konrad zu Loewenstein 


Documento stampato il 23/11/2024