La Divina Misericordia
In nomine Patri, et Filii, et Spiritus Sancti.
Carissimi fedeli, in questo santo tempo di Pasqua dobbiamo tenerci continuamente davanti agli occhi la Misericordia di Dio perché la Crocifissione nell'ombra della quale ci riposiamo è la sua espressione definitiva.
Cosa è precisamente la Misericordia di Dio? ci chiediamo oggi. Può essere descritta come l'Amore di Dio verso le sue creature bisognose. Quando riflettiamo un attimo vediamo che siamo nel bisogno costante in ogni senso: senza Dio non potremmo continuare nell'essere ma cadremmo tutti nel niente; senza il Cibo e la Bevanda che ci provvede Lui non potremmo sopravvivere; senza i Sacramenti, il Battesimo e la Confessione in particolare, saremmo tutti condannati all'Inferno; inoltre siamo ignoranti, fallibili, e vulnerabili nel corpo e nell'anima, ma Dio ci ama e si occupa di noi. La Sacra Scrittura non mette nessuna qualità di Dio in più grande evidenza della Sua Misericordia.
Nell'Antico Testamento si legge, per esempio nel Salmo 118 "Della Tua misericordia, Signore, è piena la terra". Nel Nuovo Testamento si legge dell'amore di Dio, quanto ai nostri bisogni materiali, per esempio nella parabola dei gigli e dell'erba del campo (Lc.12,27-28); si legge dell'amore di Dio quanto alle nostre sofferenze nella parabola del buon samaritano (Lc.10,25-37), e quanto ai nostri peccati nella parabola del Figliol prodigo (Lc.15,11-32).
Questa Misericordia di Dio è già manifestata nell'Antico Testamento nella persona del Padre amorevole, ma raggiunge il suo colmo, si può dire, nella Persona di nostro Signore Gesù Cristo. Dio Padre non può sentire la Misericordia perché solo un corpo può sentire, mentre il nostro Signore Gesù Cristo che ha non solamente una natura divina ma anche la natura umana che comprende un corpo, può sentire la Misericordia, ossia, nel Suo Sacratissimo Cuore, paziente e di grande misericordia, come preghiamo nelle Litanie del Sacro Cuore: "Cor Iesu, pàtiens et mùltae misericòrdiae".
Quando pensiamo alla Misericordia di Cristo, pensiamo spesso al Suo Sacro Cuore o a Lui come al Buon Pastore, come nel brano di San Matteo: "Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore" (Mt.9,36). Ma l'espressione definitiva della Misericordia di Dio è la Crocifissione stessa. Qui viene espressa sia la Misericordia di Dio Padre, sia la Misericordia di Dio Figlio.
Quanto alla prima scrive San Giovanni: "Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna" (Gv.3,16); quanto alla seconda scrive: "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici" (Gv.15,13).
Se vogliamo dunque conoscere la Misericordia di Dio, guardiamo e meditiamo la Croce.
Se guardiamo la Croce, se la meditiamo anche per un attimo di tempo, conosciamo non solo la Sua misericordia ma anche la nostra miseria, perché il corpo che vediamo davanti ai nostri occhi, dovrebbe essere proprio il nostro corpo, perché Cristo ha sofferto ed è morto in un nostro corpo umano, nella nostra stessa condizione umana. Dobbiamo quindi essere riempiti di umiltà e di un senso profondissimo della nostra miseria, della nostra indegnità, di un autentico senso di pentimento, di compunzione, e di gratitudine senza fine, e dobbiamo implorare incessantemente giorno e notte la Sua misericordia. Quando ci accorgiamo della Sua Maestà e della Sua bontà; quando ci accorgiamo della nostra miseria, dei nostri limiti, delle nostre debolezze; quando pecchiamo e quando soffriamo... dobbiamo implorare la Sua misericordia.
Quando ci accorgiamo dei limiti anche degli altri; quando siamo tentati a pensare con orgoglio di noi stessi mentre non siamo che niente; quando riusciamo e quando non riusciamo; quando lavoriamo di giorno o quando ci svegliamo di notte, sempre dobbiamo pregare: "Dio mio abbi pietà di me e del mondo intero; Gesù Cristo Figlio del Dio vivente, abbi pietà di me peccatore".
Però se vogliamo godere della Sua misericordia bisogna non solo implorarla ma anche vivere secondo la Sua volontà. La Santissima Vergine esclama nel Magnificat: "... di generazione in generazione la Sua misericordia si stende su quelli che lo temono".
Più precisamente possiamo dire che bisogna essere misericordiosi per godere della Sua misericordia. La Preghiera che Cristo stesso ci insegnò lo specifica: "...rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori..." e San Giacomo ci avverte: " Il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia" (Gc.1 13).
Meditiamo dunque la Croce e la Misericordia di Dio che la esprime, riconosciamo il nostro nulla, abbiamo misericordia degli altri e imploriamo incessantemente il frutto della Misericordia su di noi e sul mondo intero.
Padre Konrad Zu Loewenstein