Home / Rubriche / Omelie e scritti di padre Konrad / La Castità

La Castità

In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

In una visione di Santa Gertrude la Grande (una delle più grandi mistiche della Chiesa Cattolica) l'evangelista San Giovanni le disse, come premio della sua insigne Castità: "Ho ricevuto in Cielo un posto che si distingue per la sua dignità particolare in cui io, nella gloria e nel Sovraluminoso Splendore raccolgo più direttamente i raggi di quell'amore che è 'uno Specchio senza macchia dell'attività di Dio e un riflesso della luce perenne' ” (Sap. 7.26).

Vediamo che la Castità è una virtù di grande bellezza e splendore, una virtù che vale più di tutti i tesori di questa terra. Allo stesso tempo sappiamo che è una virtù difficile da acquistare in quanto richiede un’ascesi intensa e continua, cosa che si manifesta già nella parola stessa “castità” che viene dalla radice “castigare”. S.Paolo dice: ”Castigo il mio corpo e lo trascino in schiavitù.”

Per i non sposati, la castità consiste nell’astinenza da tutti gli atti e i piaceri sessuali; per gli sposati consiste nella moderazione in questi atti e piaceri, o in alternativa nell'astinenza totale se tutti e due sono d'accordo nel farlo.

Un altro sinonimo di castità è la 'purezza' nel senso di purezza del cuore, dell’amore. Questa parola ci mostra che la virtù in questione è qualcosa di assoluto ed incontaminato. La ragione di questo è che qui si tratta del nostro amore per Dio o immediatamente, o mediatamente tramite le creature.

Questa castità, questa purezza del cuore, perché è così difficile da acquistare? Perché richiede una specie di castigazione di sé stessi? A causa del Peccato Originale, che ha diminuito il controllo della ragione sui sensi (che comprendono anche le emozioni) conducendo alla 'Concupiscenza' che è il desiderio di soddisfare i sensi contro il giudizio della ragione. Ora, la virtù che si oppone a questo male è la virtù cardinale della temperanza o moderazione. La temperanza nel campo della sessualità si chiama castità.

Per l’uomo ferito nella sua natura dal Peccato Originale è già abbastanza difficile resistere alla tentazione della carne, ma nella nostra epoca, quando si riuniscono insieme il Mondo, la Carne, e il Demonio in una vera e propria congiura contro l’integrità dell’uomo, è divenuta ancor più dura tale resistenza.

Il Mondo si manifesta nel cinema, nella televisione, in internet, nei libri, nella pubblicità, nella musica, nelle mode, e in tutti i mass-media, ed anche nei programmi scolastici delle scuole, che, nel nome della 'letteratura' introducono l’oscenità nei cuori della gioventù e persino dei bambini, per non parlare dei corsi di educazione sessuale che seguono l'ideologia pervertita e pervertente del cosiddetto 'Gender'.

Satana, la cui la presenza è segnalata dalla natura universale e sistematica delle sue operazioni, agisce in questo ambito in una maniera attenta e spietata. Il suo motivo è il suo odio contro Dio che vuole ferire, attaccando l’uomo fatto secondo la Sua immagine e somiglianza, particolarmente se membro del Corpo Mistico di Cristo. Opera qui con un assalto brutale sugli occhi e sulla fantasia tramite immagini sempre più audaci, con le sue promesse vuote, e le sue proposte di gioia senza nome, di felicità terrena, intimità, e soprattutto dell’amore. Si insinua nella parte più intima e segreta della persona, per contaminarla poi e attirarla verso di lui.

Perché il Demonio si interessa ai peccati contro la castità? Solo perché sono peccati gravi, peccati mortali. Ma perché sono gravi? Per capire questo, bisogna chiederci qual'è lo scopo, il fine della sessualità. Nostro Signore ha creato tutto con uno scopo, una finalità. La sessualità ha la finalità della procreazione, dice San Tommaso, “come l’ occhio è fatto per vedere”. Ora, in quanto la procreazione, o più precisamente la conservazione del genere umano in vita, è il bene naturale più grande di tutti secondo San Tommaso, ne consegue che la corruzione di questo bene è un gran male, secondo il proverbio scolastico: Corruptio optimi pessima est. Per questo è un grave peccato l'impurità.

Vogliamo sentire ciò che San Pio X dice sull’impurità nel suo Catechismo. 'E' grande il peccato di impurezza?' chiede lui, e risponde: 'Il peccato di impurezza è un peccato gravissimo ed abominevole dinanzi a Dio e agli uomini; avvilisce l’uomo alla condizione dei bruti e lo trascina a molti altri peccati di impurezza e provoca i più terribili castighi in questa vita e nell’altra'.

La peccaminosità particolare dell’impurità sta nel fatto che questi peccati vengono commessi contro il proprio corpo, secondo S.Paolo nella I lettera ai Corinzi. Sono ancora più gravi quando la persona è battezzata, perché allora pecca anche contro Nostro Signore Gesù Cristo di cui (in quanto Corpo Mistico) è membro, e contro lo Spirito Santo, di cui è il tempio.

Aggiungiamo che ricevere la santa Comunione nello stato di peccato mortale (conseguenza di questo tipo di peccato) è un ulteriore peccato mortale, ossia un sacrilegio. Lo stesso Catechismo insegna al riguardo: “Chi sa di essere in peccato mortale che cosa deve fare prima di comunicarsi? Chi sa di essere in peccato mortale deve, prima di comunicarsi, fare una buona confessione, non bastando l’atto di contrizione perfetta senza la Confessione a chi è in peccato mortale, per comunicarsi come conviene”.

I peccati contro la purezza sono tutti gravi: sia quelli commessi da soli, sia con qualcun altro, sia con la contraccezione, sia con la fantasia; sono ancora più gravi se la persona in questione è battezzata, e, se si tratta di due persone, se uno dei due o tutti e due sono sposati con un'altra persona, se uno o due sono consacrati, o se tutti e due sono dello stesso sesso. Anche è un peccato grave suscitare la passione sessuale, senza però completare l’atto, perché è già l’inizio dell’atto e l’incontro fornisce l’occasione per completarlo. Si ricordi che nell'atto di dolore si promette di 'evitare le occasione del peccato'.

Purtroppo nel mondo di oggi questi peccati non vengono più considerati come tali, ma persino come un diritto dell’uomo.

Come ci dobbiamo comportare da buoni cattolici? Noi cattolici dobbiamo nuotare contro la corrente di una perversa generazione, perché solo chi nuota contro la corrente può raggiungere l'acqua sana, fresca, e pura. Ascoltiamo gli Apostoli che vissero in un'epoca simile alla nostra.

San Pietro scrive (I. 4. 2-4): non si deve “servire più alle passioni umane ma alla volontà di Dio, nel tempo che rimane in questa vita mortale. Basta col tempo trascorso nel soddisfare le passioni del paganesimo, vivendo nelle dissolutezze, nelle passioni… per questo trovano strano che voi non corriate insieme con loro verso questo torrente di perdizione e vi oltraggiano”.

San Paolo scrive (1. Tess. 4. 3-5, 7): “Perché questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dalla impudicizia, che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, non come oggetto di passioni e libidine, come i pagani che non conoscono Dio. Dio non ci ha chiamati all’impurezza, ma alla santificazione.”

San Pio X insegna nel suo Catechismo che per mantenerci casti “Conviene fuggire cattive compagnie, la lettura di libri e di giornali cattivi, l’intemperanza, il guardare immagini indecenti, gli spettacoli licenziosi, le conversazioni pericolose e tutte le occasioni di peccato. Una persona che trovi le sue forze naturali inadeguate a mantenere la castità deve pregare l’aiuto di Dio (che non chiede mai l’impossibile)”.

Viene raccomandato il ricorso frequente al Sacramento della Penitenza, alla santa Comunione quando la persona è in uno stato di Grazia, e la recita fervorosa del Santo Rosario. Verrà dato l’aiuto necessario in modo particolare agli sposi mediante le grazie che provengono dal Sacramento del Matrimonio.

Per i fidanzati: come si devono comportare? Il fidanzamento non ha senso se non in rapporto al matrimonio. In vista del matrimonio, però, si devono comportare in modo modesto, puro, moderato e disciplinato, mai comportandosi in un modo in cui si vergognerebbero se fossero visti ad esempio dai propri genitori.

Solo così si possono preparare a un matrimonio stabile e duraturo. La preparazione peggiore al matrimonio è l’impurezza tra i fidanzati perché crea un terreno edonistico incapace di sostenere una vita matrimoniale autentica fino alla morte. Anzi, è il modo ottimo per distruggerla già prima che non venga in esistenza.

Talvolta qualcuno si chiede perché tanti matrimoni falliscono oggi. La risposta deve essere perché vengono visti come qualcosa di ordine meramente naturale. I sentimenti vengono glorificati, preparano un terreno fatale per il matrimonio, e quando dopo il matrimonio vengono meno, il rapporto si scioglie. C'è un edonismo onnipresente, un 'ignoranza sulla natura del matrimonio, la sua istituzione divina, la sua natura sacramentale; non c'è preghiera, non c'è Fede. La Fede, illuminata dalla dottrina cattolica e vivificata dalla Carità, è la preparazione indispensabile per il matrimonio e per qualsiasi altra scelta o azione della nostra vita.

Una parola sulla Castità perfetta. Questa specie di castità si distingue per un voto o una promessa solenne e per il suo scopo che è di dare sé stessi a Dio completamente con il cuore indiviso. Una differenza particolare tra la vita matrimoniale e la vita consacrata è la capacità della persona consacrata di darsi completamente a Dio con cuore indiviso.

Anche se San Paolo ne parla esplicitamente... Molti uomini della Chiesa di oggi pretendono che tutti e due i tipi di vita siano sullo stesso livello. Non è vero. La castità perfetta o verginità consacrata, è un segno più chiaro del matrimonio, dell'unione di Cristo alla Sua Chiesa. Sappiamo che una caratteristica del matrimonio sacramentale è il segno dell'Unione di Cristo alla Sua Chiesa, ma la vita consacrata ne è un segno ancor più chiaro, come dice Papa Pio XII nella sua enciclica Sacra Virginitas. Nella parola di S. Cipriano, queste anime consacrate sono uguali agli angeli di Dio. Il loro amore possiede una purezza e splendore particolare.

La vita consacrata si caratterizza per i tre voti: i voti della castità, obbedienza, e povertà. Questi voti combattono le tre concupiscenze conseguenti al Peccato Originale. La prima è la concupiscenza degli occhi che è il desiderio di possedere cose e informazioni in modo eccessivo: contro questa concupiscenza sta il voto di povertà; la seconda è la concupiscenza della carne, di cui ho appena parlato: il voto in questione è quello della castità; la terza è la concupiscenza della propria eccellenza, la concupiscenza spirituale, la superbia della vita: il voto che contrasta questa concupiscenza è quello della ubbidienza.

Per mostrare che questo tipo di vita, la vita di perfetta castità, è più alto di quello matrimoniale, il concilio di Trento dichiara infallibilmente che è beatius et melius, vivere così: vuol dire più felice e migliore.

Con queste riflessioni sulla Castità perfetta, siamo tornati all’inizio di questa conferenza: lo splendore della castità. La dottrina della Santa Chiesa Cattolica sulla castità è logica anche se è considerata eccessiva dai figli del mondo. In verità però non è eccessiva, ma molto realista: è un richiamo alla ragione e al buon senso, una sfida alla maturità, alla responsabilità, alla integrità, ed al coraggio.

Non siamo irrazionali; non cediamo alle convenzioni di un mondo sempre più degradato e pervertito; non seguiamo le nostre emozioni disordinate a causa del Peccato Originale, che conducono, infine, solo al sentimento del vuoto, della tristezza, e persino alla disperazione, per non parlare dell’Inferno. Bensì controlliamoci e moderiamo le nostre emozioni con la facoltà più alta della Ragione per vivere in pace e felicità, nella pienezza delle virtù.

 

Padre Konrad Zu Loewenstein